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BAROLO E DINTORNI: COSA VEDERE NELLE LANGHE IN AUTUNNO

Quando la voglia di partire è incontenibile, ma si ha la possibilità di trascorrere soltanto una giornata in una nuova meta, valicare il confine della propria regione per una gita fuori porta è sempre una buona idea. Negli scorsi mesi non ho potuto viaggiare come avrei voluto e iniziavo a manifestare chiari sintomi di “astinenza da viaggio”, dalla visione compulsiva delle vecchie foto ai sospiri di fronte a qualsiasi immagine da cartolina in cui mi imbattevo in rete. La cura è banale: partire subito, anche solo per poche ore. Mi sono ritrovata così a proporre ad Enri un itinerario in Piemonte, nelle Langhe che tanto ci erano piaciute in occasione del nostro tour delle Big Benches, ossia le panchine giganti.

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Vigneti di Barolo

Il nostro itinerario autunnale è stato all’insegna dei vigneti e delle curiosità, da una coloratissima cappella unica nel suo genere ad una panchina gigante rossa che mancava alla nostra “collezione”. In questo primo articolo elencherò le mete, che approfondiremo in un post dedicato. Un piccolo spoiler? Le Langhe, terre del vino per eccellenza, sono splendide anche per una semi astemia come me: ho adorato il Wi.Mu, il Museo del Vino, e persino quello dei Cavatappi (ebbene sì, esiste)!

Uno dei vigneti di Barolo

Cosa vedere a Barolo – Il piccolo borgo di Barolo è sinonimo di tradizione vinicola senza tempo, nota in tutto il mondo. Il Museo del Vino (Wi.Mu, ossia Wine Museum), non poteva che sorgere in questa terra collinare in cui i vigneti si susseguono creando paesaggi meravigliosi in tutte le stagioni, resi ancora più magici dai colori dell’autunno. Il museo è situato all’interno del Castello dei Marchesi Falletti e si snoda attraverso un percorso sensoriale tra gli elementi naturali che permettono di creare il vino, apprendendo la sua storia nel corso dei secoli, il rapporto tra vino e arte ed infine scoprendo qualcosa in più sulla storia del castello che ospita il museo. Il Wi.Mu è un vero e proprio viaggio alla scoperta del vino nella storia e nelle arti e la visita, di circa un’ora e compiuta in autonomia, è stata superiore alle nostre aspettative!

Museo del Vino (Wi.Mu) a Barolo
Barolo, panorama dal castello dei Marchesi Falletti
Barolo

A pochi metri dal Wi.Mu, non perdetevi il piccolo Museo dei Cavatappi (costo € 2,00 presentando il biglietto del Museo del Vino), situato all’interno di un negozio di vini e souvernirs a tema. Sono esposti più di 500 cavatappi di ogni epoca, dalle forme originali e stravaganti, oltre alle prime curiose pubblicità internazionali di vini.

Museo dei cavatappi

Il borgo di Barolo, con le sue cantine ed enoteche, è l’ideale per chi voglia approfittare della visita per una degustazione; mentre chi preferisce passeggiare può optare per una visita alle due chiese di piazza Falletti, proprio di fronte al castello. Una curiosità da non perdere è la graziosa panchina di matite colorate situata nel piazzale accanto all’ingresso del Wi.Mu: impossibile resistere alla tentazione di scattare una foto!

Barolo, dominato dal castello
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Panchina di matite colorate (Barolo)

Infine, lasciatevi catturare dal paesaggio circostante: i vigneti che si estendono a perdita d’occhio in una delicata simmetria e gli invitanti grappoli di uva nera hanno un fascino unico.

Langhe: cosa vedere nei dintorni di Barolo

CAPPELLA DELLE BRUNATE (o CAPPELLA DEL BAROLO) – La nostra seconda tappa è stata la Cappella delle Brunate, detta anche Cappella del Barolo, che si trova nella località di La Morra, a meno di 4 km da Barolo. Si tratta di una coloratissima cappella mai consacrata, portata a nuova vita dagli artisti Sol LeWitt e David Tremlett. La cappella è nata nel 1914 per dare riparo a chi lavorava nei campi circostanti in caso di maltempo, ma col passare degli anni fu dimenticata e andò in rovina. Alla fine degli anni ’90, per volontà della famiglia proprietaria, i Cerretto, fu ristrutturata e ridipinta dai due artisti con un vivace gioco di colori che la rende unica nel suo genere, tanto da valerle l’appellativo di “cappella più colorata d’Italia”. I millennials la definirebbero Instagrammabile, io che ho qualche anno in più la trovo un gioiellino di arte contemporanea, immerso in un contesto di vigneti e sentieri percorribili a piedi o in bicicletta. Per raggiungerla, una volta lasciata l’auto nel parcheggio gratuito, occorre camminare per circa un quarto d’ora lungo una strada asfaltata in salita. L’ingresso è gratuito.

cappella del barolo
Cappella del Barolo (Cappella delle Brunate)
cappella del barolo
Cappella del Barolo (Cappella delle Brunate)

LA MORRA E IL BELVEDERE SULLE LANGHE – Visitata la variopinta cappella, abbiamo ripreso l’auto e ci siamo diretti al vicino borgo di La Morra. Giunti in Piazza Castello, ci siamo affacciati dal magnifico belvedere che domina diversi borghi delle Langhe, indicati con delle targhe nelle piazza stessa. La vista è notevole anche dalla più piccola Piazza Martiri, all’ingresso del paese. All’ingresso del borgo è presente un parcheggio a ore, ma noi non abbiamo avuto problemi a trovare un parcheggio gratuito senza limitazione oraria.

La Morra – Belvedere sulle Langhe

PANCA DELLA SERENITA’ – La nostra tappa finale è stata una panchina gigante, questa volta non appartenente al progetto Big Bench di Chris Bangle. Si tratta della panchina rossa, detta anche Panca della Serenità, situata a Borgata Roggeri (Alba, Cuneo): osservare i vigneti circostanti tornando bambini è un’altra esperienza da non perdere se vi trovate in questa regione!

panchina rossa barolo
Panca della serenità – Panchina gigante rossa

La nostra piccola avventura nelle Langhe termina così, tra un grappolo d’uva, una cappella colorata e un’enorme panchina rossa. Natura, piaceri enogastronomici e semplicità. Basta poco, a volte, per essere felici.

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5 pensieri su “BAROLO E DINTORNI: COSA VEDERE NELLE LANGHE IN AUTUNNO

  1. Silvia The Food Traveler ha detto:

    Sai che ultimamente ho sentito di tantissima gente che ha deciso di esplorare le Langhe? Mi fa molto piacere perché come sai vivo proprio in zona, a dieci minuti da La Morra che è davvero un paese stupendo. Mi fai tornare in mente che non vado al WiMu da un sacco di tempo quindi è ora di rimediare!

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