In Molise c’è un piccolo borgo di poco più di 1.700 anime, arroccato in provincia di Isernia. Per raggiungerlo abbiamo attraversato la quieta campagna, tra campi coltivati e balle di fieno, colline dolci e monti più impervi. Macchiagodena è un borgo in cui si respira un’atmosfera serena, sormontato da un castello e conosciuto anche con l’appellativo di “terrazza sul Matese” per il paesaggio su cui si affaccia. È uno di quei paesini dove si respira un’atmosfera immutabile, eppure da qualche tempo ha saputo aprirsi al turismo con un’iniziativa che lo rende subito riconoscibile: l’installazione delle panchine letterarie.

A pochi passi dal castello e dalla Chiesa di S. Nicola, sorgono delle panchine dipinte che omaggiano la letteratura, l’arte e la storia. Dei veri capolavori da fotografare e dove sedersi per un momento di relax, magari immergendosi nella lettura di un buon libro. In prossimità del palazzo del Comune si incontrano due delle panchine, sulle quali sono dipinti articoli della Costituzione Italiana che celebrano la nascita della Repubblica.
Le mie preferite si trovano in una piazzetta a pochi passi dal castello e raffigurano due famose citazioni tratte dall’Inferno e dal Paradiso della Divina Commedia di Dante. La scena è quella di Paolo e Francesca, i due sfortunati amanti che scontano la loro struggente pena d’amore nel girone dei lussuriosi. Paolo si china sul volto di Francesca per baciarla e la citazione sulla panchina riporta i celebri versi conclusivi del sommo poeta: “L’amor che move il sole e le altre stelle” (la chiusura dell’opera).

Accanto, spicca la panchina che raffigura lo stesso Dante Alighieri e una citazione tratta invece dall’Inferno, che allude al momento in cui Paolo e Francesca non riescono più a contenere la passione che li divora: “La bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse; quel giorno più non vi leggemmo avante”. Chi come me è un’inguaribile romantica (o romantico) ne resterà colpito! Il retro delle panchine è altrettanto bello e delicato, con il lume della candela a illuminare la scena.


Di fronte si trovano un tavolino, una postazione di book crossing (dove si può prendere un libro e lasciarne un altro) e un’altra panchina, che questa volta rappresenta una citazione dello scrittore Daniel Pennac: “Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere”.

Non si tratta delle uniche panchine installate nel paese, in quanto completano l’opera una panchina dedicata a Gianni Rodari e una al molisano Iannacone.
Ho trovato le panchine originali e perfettamente inserite nel contesto di questo delizioso borgo, che ha acquisito l’appellativo di borgo della letteratura dopo la loro installazione. Il Molise ci ha colpito per paesaggi, paesini ricchi di chiese e testimonianze storiche, ma anche per l’unicità dell’iniziativa di questo Comune, che merita di essere conosciuto. Peccato avere trascorso poco tempo in questa regione poco valorizzata a livello pubblicitario, perché sono sicura abbia molti tesori tutti da scoprire, ma chissà che il nostro sia soltanto un arrivederci!
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Questa è davvero una chicca!!!Non pensavo che il Molise offrisse una bellezza del genere devo aggiornare le mie liste a questo punto😀
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Ogni angolo d’Italia offre mete interessanti 😊 Il Molise è stato una piacevole scoperta!
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Le panchine a forma di libro sono bellissime, e sono anche dipinte “divinamente”! 😉 La postazione sembra quasi un salottino niente male! Peccato sì, a quanto ho visto in rete il Molise merita più che una toccata e fuga, vorrei scoprirlo presto anch’io!
Buona domenica! 🙂
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È un vero peccato sia poco pubblicizzato, credo nasconda tanti borghi e belle passeggiate tutte da scoprire, per una vacanza rigenerante! Buona domenica a te 😘
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Queste panchine mi hanno ispirato e mi hanno ricordato un vespasiano di Lione Francia, dipinto con un quadro di Degas.
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