MINORCA IN UNA SETTIMANA: ITINERARIO E SPIAGGE DA NON PERDERE

Minorca è l’isola più selvaggia e autentica delle Baleari, un paradiso per chi ama perdersi tra le sfumature turchesi di un mare cristallino e fare trekking immerso nel verde di una natura rigogliosa per raggiungere le calette più spettacolari. Se, come noi, avete la possibilità di visitarla all’inizio di giugno o in alternativa a settembre, potrete apprezzarne appieno gli arenili sabbiosi pressoché deserti, la calma che si respira lungo i sentieri, i paesaggi incontaminati e godervi indisturbati siti preistorici e assolati paesini dalle casette bianche. A Minorca avrete sin dal primo impatto la percezione che sia riuscita a conservare la sua autenticità nonostante sia una meta particolarmente apprezzata.

Mare cristallino nei pressi di Es Talaier, lungo il Camin de Cavalls

MINORCA: COSA VEDERE IN UNA SETTIMANA

Una settimana è il tempo minimo che consiglio di dedicare all’isola di Minorca, per esplorarne i luoghi salienti. Preciso da subito che si tratta di una vacanza “attiva”, perciò, se siete amanti delle spiagge attrezzate e omni comfort, non si tratta della vostra meta ideale. Se, al contrario, come noi amate la natura incontaminata, le spiagge libere, le perle nascoste che bisogna guadagnarsi con una camminata, allora ve ne innamorerete!

Lungo le sue coste frastagliate si nascondono delle calette che sono delle vere e proprie gemme e spesso si raggiungono a piedi, con facili sentieri lungo il cosiddetto Camin de Cavalls, il percorso escursionistico di 185 km che attraversa la costa dell’intera isola. Questi sentieri vi consentiranno di ammirare al meglio le bellezze di Minorca e, come suggerisce il nome, possono essere affrontati anche a cavallo, oltre che a piedi. Potrete alternare al mare la visita delle graziose cittadine di Ciutadella e Mahón, fotografare fari in posizioni spettacolari, scoprire borghi di pescatori e siti archeologici preistorici unici in Europa.
Fondamentale, quindi, noleggiare un’auto con cui muoversi autonomamente a Minorca, esplorandola in totale libertà ottimizzando i tempi. Sconsiglio invece lo scooter, perché allunghereste molto i tempi di percorrenza e l’isola merita davvero di essere esplorata in ogni direzione possibile!

MINORCA: IL NOSTRO ITINERARIO TRA SPIAGGE, FARI E SITI ARCHEOLOGICI

Cosa non perdere a Minorca? Se avete a disposizione una settimana, suggerisco di alloggiare nella zona di Ciutadella, avamposto agevole per raggiungere in auto molte delle tappe imperdibili durante un soggiorno nella perla delle Baleari. Qualora poteste trattenervi più a lungo, potete considerare di alloggiare anche alcuni giorni nella zona di Mahón, il capoluogo dove si trova l’aeroporto. Di seguito vi mostrerò il nostro itinerario in sintesi, mentre approfondirò le singole tappe nei prossimi articoli. Minorca si è rivelata uno scrigno di paesaggi, colori ed esperienze che mi sento di consigliare senza riserve: lontano dal caos di agosto, è impossibile non restarne incantati!

GIORNO 1 – LE CALETTE ROCCIOSE DELLA COSTA OVEST, CIUTADELLA E IL FARO DI PUNTA NATI

Arrivati all’aeroporto di Mahón, ci siamo recati all’autonoleggio per ritirare la nostra vettura (abbiate sempre l’accortezza di prenotarla prima della partenza, perché in alta stagione rischiereste di non trovare disponibilità). Consiglio di scegliere un’auto di dimensione medio/piccola, in quanto alcune strade sono strette e fiancheggiate da muretti caratteristici. Ci siamo diretti all’hotel Globales Almirante Farragut, affacciato su Cala n’ Forcat, nella località di Cala en Blanes, poco distante da Ciutadella. La caletta, al pari delle limitrofe, è incastonata in uno sperone roccioso e adatta a chi ama i tuffi.

Dopo esserci sistemati, ci siamo diretti al faro di Punta Nati, nella parte nord-occidentale dell’isola. La strada per raggiungerlo è suggestiva, inoltrandosi nella quiete della campagna, fiancheggiata dagli immancabili muretti a secco.

Faro di Punta Nati
Faro di Punta Nati

Nella stessa giornata, abbiamo dedicato una veloce visita a Ciutadella, l’antica capitale. Si tratta di una graziosa cittadina, con un centro storico raccolto e un porticciolo che al tramonto è particolarmente romantico. Tra le tappe immancabili: Plaça d’es Born, la piazza principale in cui svetta un obelisco, il Municipio e il belvedere da cui fotografare il porticciolo dall’alto.

Ciutadella

E’ giunto il momento di scoprire le calette della zona, per lo più rocciose o piccole distese sabbiose fiancheggiate da scogli: Cala en Blanes (di sabbia), Cala en Bosch (o en Bosc) di sabbia protetta da rocce, Cala en Forcat (affacciata su una gola rocciosa) e Cala en Brut. Vicino al nostro hotel si trovava il Mirador des Bol des Xerret da cui si gode lo spettacolo del tramonto minorchino con la scogliera di Cales Piques sullo sfondo.

GIORNO 2 – SPIAGGE DEL SUD IMPERDIBILI: CALA EN TURQUETA, MACARELLA, MACARELLETA

Annotate queste tre spiagge e non perdetele per nessuna ragione al mondo: Cala en Turqueta, Cala Macarella, Cala Macarelleta. Si tratta di tre tappe che valgono il viaggio: calette di soffice sabbia bianca accessibili dopo una passeggiata nella natura, caratterizzate da acque scintillanti, dalle sfumature turchesi e cristalline. Vi darò tutti i dettagli per raggiungerle in un articolo dedicato, ma intanto vi lascio tre consigli fondamentali: cercate di arrivare la mattina presto, portatevi l’acqua perché non sono attrezzate (eccetto Macarella dove si trova un bar) e indossate scarpe da ginnastica (non affrontate mai i sentieri con le infradito, per quanto non presentino particolari difficoltà).

Cala Turqueta

Scatenate l’obiettivo della macchina fotografica lungo il percorso tra cala Macarelleta e cala Macarella: il panorama dall’alto, a picco sul mare azzurro intenso, è spettacolare! Scatterete sicuramente alcune delle immagini più suggestive di tutta la vacanza e resterete senza fiato!

Cala Macarelleta
Cala Macarella Macarelleta
Le acque turchesi tra Cala Macarella e Cala Macarelleta
Cala Macarella
Cala Macarella

Lungo la strada per rientrare in hotel, ci siamo imbattuti nel cartello turistico che indica la Naveta d’es Tudons, che avevamo in programma nei giorni seguenti. Ne abbiamo approfittato ed è stato interessante fotografare il monumento presistorico più famoso delle Baleari, nonché uno dei monumenti funerari più antichi conservatisi fino ad oggi.

Naveta d’es Tudons

GIORNO 3 – CALA MITJANA, MITJANETA E GALDANA: ALTRE PERLE DEL SUD E FARO DI CAP D’ARTRUTX

Un’altra giornata all’insegna delle spiagge bianche dai fondali sabbiosi e le acque trasparenti: lasciata l’auto nel parcheggio gratuito di Cala Mitjana, abbiamo raggiunto la spiaggia attraversando una pineta. Arrivando di buon mattino, solo gli uccellini e pochi altri turisti si sono goduti con noi la pace di quel paradiso. La scogliera abbraccia la spiaggia, formando una caletta deliziosa, dal fondale basso e come la maggior parte delle spiagge di Minorca, dalle acque calmissime.

Cala Mitjana

Alla destra di Cala Mitjana, si apre il sentiero panoramico (sempre il nostro amato Camin de Cavalls) che conduce a Cala Mitjaneta (minuscola e dalle acque incredibili) e Cala Galdana, la seconda spiaggia di Minorca per estensione. Cala Galdana è più “cittadina”, adatta alle famiglie. Non perdetevi la vista dal belvedere che si incontra poco prima di raggiungerla!

Cala Galdana

Per concludere la giornata, dopo avere intrapreso il percorso a ritroso per risalire in auto, sosta fotografica al Faro di Cap d’Artrutx: a righe bianche e nere, si erge in un contesto meno panoramico rispetto ad altri fari dell’isola, ma è comunque molto suggestivo!

Faro di Cap d’Artrutx

GIORNO 4 – CALA EN PORTER, COVA D’EN XOROI, SON BOU, SON SAURA, ES TALAIER

Un’altra giornata dal programma fitto, scendendo sempre più a sud. Cominciamo raggiungendo Cala En Porter (anche in questo caso parcheggio gratuito). Siamo stati i primi ad arrivare in spiaggia e potersi godere l’arenile sabbioso protetto dal promontorio roccioso in completa solitudine è stata un’esperienza unica! Se, a differenza nostra, vi trovaste in zona nel tardo pomeriggio, non dimenticate di recarsi alla Cova d’en Xoroi, un locale discoteca scavato nella roccia, da cui ci si bea del tramonto più famoso di Minorca.

Cala en Porter
Cala en Porter

La tappa successiva è stata Son Bou, la spiaggia più estesa dell’isola di Minorca. Prima di raggiungerla, però, abbiamo visitato il sito archeologico di Torre d’en Galmés, poco distante. Una visita molto interessante tra i resti di un villaggio preistorico di epoca pretalaiotica. La visita in autonomia dura almeno mezz’ora perché il sito è molto grande (il villaggio ospitava circa 900 persone). Dopo il villaggio, bagno a Son Bou: qui il mare è più mosso, ci sono dune di sabbia e, all’estremità orientale, i resti di una basilica paleocristiana con necropoli.

Torre d’en Galmes
Son Bou
Son Bou

Risalendo la costa, ci siamo recati alle spiagge di Son Saura, che occorre attraversare a piedi, seguendo un percorso panoramico che regala scorci particolari, quasi lunari, se si vuole raggiungere la caletta di Es Talaier. Le spiagge di Son Saura sono Platja d’en Banyul e Bellavista: la prima è quasi interamente coperta da un tappeto d’alghe in alcuni periodi dell’anno, pertanto la abbiamo solo oltrepassata, mentre la seconda è una sottlie striscia di sabbia fine come borotalco. Alle spalle di Bellavista, un pontile ricollega al Camin de Cavalls e seguendo il sentiero si giunge ad una caletta minuscola dalle acque spetacolari: Es Talaier. Siamo a mezz’ora circa dal parcheggio e l’atmosfera è idilliaca!

Son Saura – Bellavista

GIORNO 5 – CALA PREGONDA, SPIAGGIA ROSSA DEL NORD, FARO DI CAP DE CAVALLERIA, ES MERCADAL ED EL TORO

Il sabato abbiamo evitato le mete più gettonate, spostandoci prima lungo la costa nord e poi al centro dell’isola per ammirare un panorama speciale. Vi consiglio di inserire nell’itinerario Cala Pregonda, spiaggia rossa del nord collocata in un bellissimo contesto paesaggistico: si attraversa un parco naturale con scenari che ricordano la superficie di Marte e, essendo raggiungibile in circa mezz’ora di cammino, risulta tranquilla e ricca di pace. Sul lato opposto, abbiamo fatto una passeggiata fotografando gli scorci tra Cala Morts e Platya de Binimellà.

Cala Pregonda

Tornati all’auto, ci siamo diretti al non lontano Faro di Cap de Cavalleria, uno dei miei preferiti: di colore bianco, si staglia su una scogliera dal mare di un blu profondo e per raggiungerlo occorre percorrere l’ultimo tratto di strada a piedi.

Faro di Cap de Cavalleria

A 20 minuti d’auto dal faro si trova il paese di Es Mercadal, che con le sue casette bianche rappresenta l’essenza di Minorca. Es Mercadal è situato al centro dell’isola, alle pendici del monte El Toro e salendo sino alla cima si incontra il santuario e un belvedere che domina Minorca e nelle giornate terse consente persino di scorgere la costa della Spagna continentale. Se avete ancora tempo a disposizione, potete scegliere di visitare Es Fornells (caratteristico villaggio di pescatori) e l’Arenal d’en Castell.

Es Mercadal

GIORNO 6 – FARO DI FAVARITX, PLATJA D’EN TORTUGA, MAHON

Il faro di Favaritx rappresenta la punta orientale dell’isola di Minorca e si trova alle porte del polmone verde costituito dal Parc Natural de s’Albufera des Grau. Il faro, a strisce bianche e nere, è d’impatto, affacciato su una scogliera erosa dal vento e dalle onde.

Faro di Favaritx

Prima del faro, sulla destra, incontrerete il sentiero che conduce alle spiagge di Cala Presili, Platya d’en Tortuga, Cala Morella Nou e, se volete allungare il cammino, Es Grau. Volendo visitare in giornata anche Mahón, non ci siamo spinti fino a Es Grau, ma ci siamo goduti Platja d’En Tortuga (o Arenal de Morella), una spiaggia vergine con vista faro e vegetazione verdeggiante alle spalle.

Platja d'en Tortuga
Platja d’en Tortuga

Dopo un bagno rigenerante e un po’ di relax, ci siamo diretti nel capoluogo, Mahón (Maò), per una veloce visita alla cittadina: non perdete la vista sul porto dai vari mirador che incontrerete, le chiese del centro storico (collegato al porticciolo dalla passeggiata di Baixamar) e il Pont de Sant Roc, ciò che resta delle mura medievali della città.

GIORNO 7 – CALA TREBALUGER E ALTRI CONSIGLI

Siamo così giunti (purtroppo) all’ultimo giorno di viaggio. Minorca offriva ancora molto da visitare, ma abbiamo scelto di riempirci ancora lo sguardo dei colori del suo mare, optando per una cala del sud, lungo quella che si è rivelata la nostra porzione preferita di costa. Siamo così tornati al parcheggio di Cala Mitjana, ma questa volta, raggiunta la spiaggia, abbiamo scelto il sentiero che parte dalla scogliera a sinistra. Il lato opposto a quello che conduce a Mitjaneta e Galdana. Un belvedere spettacolare ha dato il via ad una camminata di poco più di mezz’ora, che ci ha condotti sino a Cala Trébaluger, una caletta vergine deserta al nostro arrivo. Il sentiero presenta un punto più impervio in salita all’inizio e un piccolo salto da compiere nel finale per approdare alla spiaggia, ma è fattibile e assolutamente consigliato.

Cala Trebalugér

Abbiamo ritrovato le caratteristiche che tanto ci hanno preso il cuore in questo vacanza: acqua cristallina (con il sole di mezzogiorno le barche in lontananza sembrano volare sulla sua superficie), fondale basso e sabbioso, piccoli pesciolini vicino alla riva e, questa volta, un panorama particolare alle spalle: un fiume che giunge sino alla spiaggia, da cui ogni tanto scendeva un kajak. Abbiamo salutato così Minorca, concedendoci poi qualche ora di relax in hotel e un ultimo tramonto a Cala en Blanes. Se aveste maggiore tempo a disposizione, potete includere nell’itinerario il villaggio le casette bianche di Binibeca Vell e la spiaggia di Punta Prima (nell’estremo sud) oppure, nella parte nord, Cala Morell e Cala Pilar. In alternativa, nella zona di Ciutadella, potete scoprire le spiagge di Son Xoriguer, Son Vell, Cala Santandria o, più a sud nei pressi di Son Bou, la Platja de Sant Tomas.

IN CONCLUSIONE: PERCHE’ ANDARE A MINORCA?

Minorca è riuscita a preservare le sue spiagge e la sua natura, ma non offre soltanto mare cristallino e raggi di sole. La possibilità di scoprire siti archeologici, visitare piccoli borghi, fare trekking per raggiungere le calette più nascoste e spettacolari, la rende una meta adatta a chi non ama soltanto crogiolarsi al sole. Lontana dalla vivacità di Ibiza e Formentera, Minorca è un’isola tranquilla, per veri amanti del mare e della natura. Particolarmente adatta alle coppie, agli esploratori, ma anche a gruppi di amici dinamici, interessati alle bellezze del luogo.

Immagino che l’atmosfera ad agosto sia di gran lunga più caotica, ma visitarla a giugno ci ha consentito di scoprirne la vera essenza in tutta tranquillità: non abbiamo mai avuto un problema di parcheggio (al contrario, ad agosto i parcheggi sono a numero chiuso e nelle spiagge più gettonate occorre arrivare molto presto), mai trovato affollamento e ci siamo goduti tutte le bellezze che quest’isola meravigliosa può offrire. Una vacanza dinamica e, per molti aspetti, romantica: per questo è stato il miglior regalo di anniversario che potessimo farci dopo questa lunga pausa forzata dai viaggi!

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10 pensieri su “MINORCA IN UNA SETTIMANA: ITINERARIO E SPIAGGE DA NON PERDERE

  1. Silvia The Food Traveler ha detto:

    Potendo scegliere, come te la visiterei a giugno o a settembre, e forse è soprattutto perché di solito ho le ferie solo ad agosto che non sono mai stata a Minorca. Sai che non mi dispiacerebbe nemmeno in autunno? Magari però non si potrebbe fare il bagno e sarebbe un peccato con quelle spiagge. Che spettacolo in particolare cala Macarelleta e cala Macarella!

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    • Sognando Viaggi ha detto:

      Anche io in passato ho sempre evitato le isole mediterranee perché credo che ad agosto l’affollamento tolga molta della loro magia e complichi la vacanza. Avendone la possibilità quest’anno ho deciso di approfittarne e mi ha sorpresa! Volevo una vacanza di mare “attiva” e le tante passeggiate, tra calette nascoste e fari, sono state la giusta soluzione 😊

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