In provincia di Piacenza, oltre ai numerosi castelli inseriti nel circuito dei Castelli del Ducato e a borghi in cui dedicarsi al turismo “slow”, assaporando anche le prelibatezze gastronomiche della zona, si trova un’area archeologica che ammetto di avere scoperto solo di recente, grazie ai social dell’ente turistico dell’Emilia Romagna e alle ricerche online di Enri. Veleia era un’antica città romana di dimensioni ridotte e sorgeva in quello che oggi è il comune di Lugagnano Val D’Arda, situato sui colli piacentini.
Gli scavi della metà del Settecento hanno riportato alla luce prima la cosiddetta Tabula alimentaria traianea (la più grande iscrizione in bronzo di epoca romana rinvenuta) e in seguito i resti di Veleia Romana, come frammenti di mura e colonne dove un tempo sorgeva il foro.

Visitare Veleia: come arrivare, biglietti e informazioni utili
Veleia Romana si trova a circa 40 minuti da Piacenza (37 km), sui colli piacentini orientali, non lontano da altre mete interessanti da inserire in un itinerario, come il castello di Gropparello, Castell’Arquato e il borgo di Grazzano Visconti. Il mezzo più comodo per raggiungerla è l’auto, che potete parcheggiare di fronte alla graziosa chiesa di Sant’Antonino Martire, che si trova a pochi passi dall’area archeologica.

Abbiamo acquistato il biglietto in loco; la biglietteria si trova poco dopo la discesa che conduce agli scavi, accanto al piccolo museo. Il costo del biglietto è di appena € 3,00, controllate prima le giornate e gli orari di apertura sul sito ufficiale, io vi riepilogo quelli attualmente in vigore: lunedì – chiuso, martedì e mercoledì su prenotazione via mail, giovedì e venerdì: 8:30-13:30, sabato e domenica: 11:30-16:30.
Nel periodo invernale le pavimentazioni del foro sono ricoperte per salvaguardarle dagli agenti atmosferici, come noterete dalle foto scattate durante la nostra visita, avvenuta a fine dicembre.

Alla scoperta di Veleia: passeggiare tra gli scavi e visitare il museo
Il primo insediamento che vi sorse fu fondato dalla tribù ligure dei Veleiates, per poi essere trasformato dai romani in un municipium nel I sec a.C. La vita cittadina si svolgeva nella zona del foro, ben visibile circondato ancora in parte da ciò che resta del colonnato.
Gli scavi che riportarono alla luce questa piccola perla archeologica furono avviati dal Duca Filippo di Borbone nel 1760 e permisero di capire dove sorgevano la basilica, le terme e il quartiere residenziale.
All’interno del museo di Veleia si trovano alcuni dei reperti riaffiorati durante gli scavi (altri sono conservati al Museo Archeologico di Parma, come le dodici statue che ornavano la basilica) e tra i più famosi c’è il busto di Giove Ligure.

Seguono capitelli, piccole statue ornamentali, vasi, iscrizioni, una stele e altri frammenti di un’epoca lontana e affascinante.
A questo punto ci si sposta all’aperto, per ammirare da vicino i resti della città e immaginarne lo splendore di un tempo. Come vi dicevo, purtroppo le pavimentazioni erano coperte per essere protette dalle intemperie, ma i pannelli descrittivi sono un valido aiuto per capire meglio cosa stiamo osservando. La piazza era il fulcro cittadino e ospitava diversi monumenti dedicati agli imperatori (di cui sono ancora visibili le basi) e la stele del Venator, oggi esposta nel museo. E’ ancora visibile parte del perimetro della basilica, mentre la pavimentazione della piazza si presenta leggermente inclinata, espediente utile a fare defluire le acque piovane.

Il foro di Veleia si presenta in forma rettangolare, un tempo porticato e interamente circondato da edifici. Le colonne furono restaurate negli anni ’50, mentre i capitelli e le basi in marmo sono quelli originali. Camminando, incontrerete altri pannelli in prossimità delle “terrazze”, da cui potrete scattare foto della piazza da diverse prospettive, ma non dimenticate di fermarvi a coccolare i gatti che si godono la tranquillità di questo sito immerso nel silenzio, io ne ho trovato uno particolarmente incline alle fusa e al contatto umano!

In conclusione, si tratta di una visita rapida (il sito è poco esteso), ma senza dubbio interessante, soprattutto se vi affascina tutto ciò che ha saputo sopravvivere al passare dei secoli e stuzzica la nostra immaginazione. Negli scorsi mesi ho visitato diversi siti archeologici (dalla spettacolare e unica Pompei, di cui vi devo ancora parlare, a un paio di siti preistorici sull’isola di Minorca) e devo dire che ognuno di loro mi ha trasmesso sensazioni diverse, ma ugualmente piacevoli. Vale la pena fare una sosta a Veleia, sulle tracce di un antico passato che ha ancora molto da raccontarci attraverso le sue rovine.
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Non conoscevo queta località davvero una chicca da scoprire grazie!!
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È stata una scoperta inaspettata, eravamo alla ricerca di una tappa tra Grazzano Visconti e Gropparello e ci siamo imbattuti in questi scavi!
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