Il Castello di Gropparello incanta fin dal primo impatto visivo: arroccato su uno sperone roccioso, nonostante sorga tra le dolci colline piacentine, presenta una struttura irregolare, in cui svettano la torre merlata e il mastio ed è immerso in un contesto suggestivo, che nelle giornate terse consente una splendida vista panoramica sulle valli circostanti.
Lo abbiamo visitato a fine dicembre, in una giornata di cielo sereno intervallata da banchi di nebbia, e abbiamo potuto ammirarne gli interni decorati in occasione delle festività natalizie, in maniera elegante e raffinata, ricalcando quanto accadeva nei secoli scorsi. Prima di addentrarci nella visita e di mostrarvene le meraviglie, però, vi lascio qualche consiglio pratico per raggiungerlo e prenotare i biglietti!

Castello di Gropparello: informazioni e consigli per la visita
Come arrivare e dove parcheggiare
Il Castello di Gropparello si trova nell’omonimo paese in provincia di Piacenza e fa parte del circuito dei Castelli del Ducato. Il mezzo più agevole per raggiungerlo è l’auto, ma se siete in treno la stazione ferroviaria di Gropparello è situata a pochi minuti di cammino dal castello.
Arrivando da Genova, abbiamo percorso l’autostrada A7, poi la E70 e siamo usciti al casello di Piacenza ovest, che dista 34 km da Gropparello (circa 40 minuti).
E’ possibile parcheggiare a pochi metri dalla biglietteria, nei pressi del ristorante La Taverna. Il parcheggio è gratuito.

Biglietti e tipologie di visita
La visita è guidata ed è possibile, nonché consigliabile, prenotarla online. Noi abbiamo optato per la visita “classica” che comprende l’interno del castello e la salita sulla torre al prezzo di € 10,00. Sono possibili pacchetti che includono il pranzo nella taverna medievale (€ 60,00) o la visita alle vicine Gole del Vezzeno. Il castello ospita periodicamente eventi tematici come visite notturne, parco delle fiabe, cena con delitto per bambini, festa dell’uva. Inoltre, è possibile persino dormire nel castello, nella Torre del Barbagianni. Vi rimando al sito per date e prezzi aggiornati di ciascuna esperienza.
La visita guidata avviene in due fasce orarie prenotabili (10:00 o 15:30) e dura circa un’ora e mezza, quindi tenetene conto qualora doveste includere nel vostro itinerario visite a più castelli o borghi nelle vicinanze.

Altre informazioni utili
Al momento (gennaio 2022) l’accesso al castello è consentito solo indossando mascherina FFP2 e green pass. Le mascherine chirurgiche non sono sufficienti (quando lo abbiamo visitato era possibile acquistare le FFP2 in biglietteria, qualora se ne fosse stati sprovvisti).
All’interno del castello è possibile fotografare, avendo cura di non usare il flash nelle stanze, per non rovinare affreschi e dipinti.
In inverno la temperatura della zona è piuttosto fredda, quindi consiglio abbigliamento caldo, oltre a scarpe comode per salire la scala a chiocciola che conduce in cima alla torre.
Visitare il castello di Gropparello: il mastio, il cortile e le stanze
Al castello si accede attraverso il ponte levatoio, che conduce al cortile, in cui convivono per via di un ampliamento settecentesco le sue due anime: quella storica e medievale, evidenziata dall’imponenza del mastio in pietra, e quella risalente a diversi secoli dopo, quando il nuovo proprietario volle abbellirne le stanze utilizzando altri materiali per accrescerne eleganza e funzionalità.
La visita guidata consente di accedere al mastio, dal quale si gode di un bellissimo panorama sulla Val Vezzeno e sul canyon formato dal torrente; è inoltre visibile l’altare celtico risalente al IV secolo a.C. L’accesso per i visitatori non è quello originario: in epoca medievale i soldati si rifugiavano nella torre attraverso l’ampia finestra situata a 8/10 metri da terra, utilizzando lunghe scale a pioli (oggi per fortuna non è richiesta questa abilità 🙂 ). Sotto la finestra/porta d’accesso si nota un’ampia buca rettangolare, la colatoia attraverso la quale veniva gettata la pece bollente sugli invasori.

Le stanze del castello, che è tuttora abitato dalla famiglia Gibelli, presentano diversi elementi degni di nota: il salone di ingresso era sede di banchetti, ma presenta anche un clavicembalo per accompagnare i pranzi, la stanza successiva ha nel camino finemente lavorato il suo fiore all’occhiello, seguono mobilio ben conservato e la sala della musica con i suoi strumenti antichi.

Nell’altro corpo del castello è possibile visitare una piccola stanza dei giochi ricca di meraviglie: spicca la casa delle bambole, insieme ai carillon e ad altri strumenti musicali.

La visita termina in una stanzina sotterranea, che ci mostra idealmente il luogo in cui mangiava la servitù, più semplice e illuminato dalla luce tenue delle candele. In questa atmosfera più cupa e misteriosa, è giunto il momento di conoscere il fantasma del castello e la sua tragica storia…

Tra suggestioni, storia e leggende: il fantasma del Castello di Gropparello
Come ogni castello che si rispetti, anche il castello di Gropparello possiede il suo fantasma e le sue leggende. Questa è la parte della storia reale e documentata: intorno alla metà del XIII secolo, la giovane e bella dama Rosania Fulgosio, innamorata e ricambiata dal bel Lancillotto Anguissola, fu costretta a sposare Pietrone da Cagnano. Quando quest’ultimo partì per una guerra portando con sé i propri soldati, Rosania si trovò sola con le sue dame e la servitù ad affrontare un assedio da parte un esercito nemico, che penetrò con facilità le difese del castello, non trovando resistenza.
La donna implorò pietà, ma quando il cavaliere tolse l’elmo si trovò davanti il suo perduto amore: Lancillotto, capitano di ventura a capo di quell’assalto. La scintilla tra i due non si era mai spenta e gli amanti vissero giorni di passione, finché Lancillotto non dovette ripartire. Il cavaliere implorò la dama di unirsi a lui, ma Rosania non se la sentì di abbandonare il feudo e restò al castello.
Quando il marito Pietrone fece ritorno, una serva raccontò l’accaduto e la sua vendetta nei confronti dell’infedele Rosania fu tremenda: la donna sparì, ufficialmente recatasi in visita da parenti da cui non arrivò mai, e nessuno ne seppe più nulla. Qui leggenda e realtà si fondono: si narra che Pietrone si servì del vino di un sontuoso banchetto per farla assopire, per poi rinchiuderla nei sotterranei in una stanza segreta mai rinvenuta. Per questo la leggenda racconta che nelle notti di forte vento tra le mura del castello si odano ancora le urla e i lamenti della povera e infelice innamorata, murata viva e per sempre prigioniera nel castello, lontana dal suo amato Lancillotto.
Io, da buona romantica, mi intristisco sempre un po’ quando penso alle povere fanciulle come Rosania, costrette dalle proprie famiglie a maritarsi per interessi nobiliari a uomini per i quali non provavano alcun sentimento e spesso prigioniere di una vita infelice.
Storia e suggestioni si fondono in questi racconti, contribuendo ad accrescere il fascino senza tempo di un castello che tuttora esercita grande attrazione su chiunque ne varchi il ponte levatoio. Un castello che racchiude in sé l’immagine solida di una struttura militarmente ben congeniata e allo stesso tempo la raffinatezza negli interni frutto del susseguirsi di caste che lo abitarono.
Spero di tornare presto da quelle parti, questo castello mi intriga molto 🙂
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È una zona ricca di borghi e castelli, ti auguro di tornarci presto 😊
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Ma è bellissimo! E quel ponte levatoio è proprio come da regolamentare castello presente in ogni immaginario comune! E gli interni chi se li immaginava così ben conservati, a mia madre piacerebbe tantissimo la visita guidata (nella versione con pranzo ancora meglio) di questa meraviglia. Le passo tutte le info pratiche, grazie per averle condivise! Quanto a Rosania… uno dei rari casi in cui spero che sia una mera leggenda, e non storia vera 🙂
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Quando la guida raccontava la leggenda di Rosania, ho capito che sarebbe stata una tragedia quando ha pronunciato il nome dell’innamorato: con un Lancillotto non finisce mai bene 😅 Il castello è incantevole, spero che le informazioni possono essere utili alla tua mamma viaggiatrice! Un abbraccio!
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Il castello è stupendo, e poi il pensiero che lì ci viva ancora qualcuno lo rende ancora più affascinante ai miei occhi – ti immagini vivere in un posto simile? Soprattutto per via della storia del fantasma, che è proprio pane per i miei denti. Mentre leggevo immaginavo una bellissima Rosania, innamorata di un bellissimo Lancillotto ma purtroppo legata a un vecchio, brutto e sovrappeso Pietrone.
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Deve essere meraviglioso abitare in un luogo così 😍 Anche io, mentre la guida raccontava la loro storia, li ho immaginato proprio come hai fatto tu!
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