Da bambina non ero particolarmente amante del carnevale. Tuttavia, da quando ho dato una possibilità alla Fête du Citron di Mentone, il coloratissimo carnevale degli agrumi, mi sono ricreduta, scoprendo che può essere divertente e interessante anche per gli adulti che da tempo non si destreggiano più tra coriandoli da lanciare e schiuma da schivare.
Ho deciso così di recarmi per la prima volta al famoso Carnevale di Viareggio, tra i più celebri al mondo per i suoi carri allegorici, vere e proprie opere d’arte costruite con la cartapesta che ogni anno attirano in Toscana turisti di ogni provenienza. Ho compreso che il carnevale a Viareggio è un’istituzione non soltanto perché mostra lo spettacolare lavoro di artigiani di eccellenza, ma per il significato di ogni carro e mascherata di gruppo: dai cambiamenti climatici all’ignoranza nell’era dei social, fino agli immancabili temi politici, il carro diventa un modo goliardico per lanciare un grido di allarme e per una satira che spinge a riflettere.

Burlamacco e Ondina, le maschere di Viareggio
Storia del Carnevale di Viareggio
Il carnevale ha origini antichissime e sin dall’epoca dei romani esistevano celebrazioni che possono essere considerate le antenate delle moderne versioni, che nascono invece nel medioevo. Si ipotizza che il nome della festa derivi dall’espressione “carnem levare” ad indicare che durante il periodo delle celebrazioni ci si potevano concedere vizi prima del periodo di privazioni della Quaresima. Le celebrazioni duravano ben sei settimane e il popolo poteva concedersi distrazioni e goliardia, abbattendo le barriere gerarchiche grazie ai travestimenti. Il carnevale di Viareggio, però, è più recente: nel corso del tempo infatti la festa si era spostata dalle piazze alle dimore dei nobili, diventando sempre meno “del popolo”. Nel 1873, un gruppo di giovani borghesi toscani decise di sperimentare qualcosa di nuovo: per la prima volta addobbarono le loro carrozze e sfilarono in maschera per il corso di Viareggio nel giorno del Martedì Grasso. A partire dagli anni ’20 del Novecento, il Carnevale iniziò ad ampliarsi con musica, pubblicità e con l’introduzione della cartapesta, materiale a basso costo dalla straordinaria lavorabilità.
Le maschere ufficiali – Le maschere tradizionali del carnevale di Viareggio sono Burlamacco, nato nel 1930, e Ondina. Entrambi simboleggiano il legame della città con la stagione balneare: il costume di Burlamacco è bianco e rosso come i tipici ombrelloni, mentre Ondina indossa il costume da bagno.

“Home sweet home”, carro vincitore della prima categoria 2020
Carnevale di Viareggio – Informazioni pratiche e guida
Come arrivare – Se possibile, durante il Carnevale è preferibile raggiungere Viareggio in treno, piuttosto che con la propria auto, per evitare code e difficoltà di parcheggio. Io ho optato per il pullman: al costo di 46,00 € biglietto di ingresso incluso mi sono spostata comodamente dalla Liguria appoggiandomi ad un’agenzia. In questo modo, sono stata libera di muovermi da sola durante la giornata, con la comodità di non avere “stress” alla guida. Se arriverete in auto o camper, sono previsti parcheggi a pagamento con tariffa giornaliera.
Biglietti – Consiglio di acquistare i biglietti online (€ 18,00 prevendita inclusa), in alternativa si possono acquistare ai botteghini in loco (€ 20,00). Se desiderate sedervi, dovrete prevedere € 15,00 in più per un biglietto in tribuna. Sono previste riduzioni e abbonamenti nel caso in cui si decida di assistere a tutti i sei corsi (€ 40,00). Se non sapete con certezza in quale data potrete recarvici, potete optare per un biglietto “open” (€ 20,00).

“A caccia di un lieto fine”, carro vincitore della seconda categoria 2020
Come si svolge – Ogni edizione prevede sei sfilate di carri e maschere, che vengono chiamate corsi. I corsi mascherati si svolgono sui viali a mare di Viareggio tra fine gennaio e fine febbraio e possono essere pomeridiani o notturni. Acquistando il biglietto, si accede ai viali in cui si svolge il carnevale e un braccialetto consente di potere uscire e rientrare semplicemente mostrandolo insieme al biglietto.
Io e l’amica che mi ha accompagnata in questa giornata di allegria e colori siamo arrivate a Viareggio in mattinata, in modo da potere osservare con calma i carri “parcheggiati” nel viale in attesa della sfilata. Arrivare presto consente di scattare foto migliori ai carri, di avvicinarsi e ammirarne i dettagli e di passeggiare senza troppa folla. Almeno mezz’ora prima della sfilata occorre prendere posto per assicurarsi una visuale migliore, ma tenete presente che la strada non è transennata e molte persone vanno incontro ai carri per poi riversarsi sui marciapiedi al loro passaggio, spingendo qualche fila indietro anche chi (come noi) si era guadagnato un posto in “pole position”. Quindi sfruttate la possibilità di fotografare i carri fermi, perché dopo potrebbe rivelarsi un’impresa più ardua 😉

“Robotika. L’intelligenza artificiale”, uno degli spettacolari carri di Viareggio
Carri in gara – I carri in gara (che possono arrivare sino a 20 metri di altezza) sono divisi in 9 carri di prima e 5 di seconda categoria. La gara prevede una classifica con tanto di promozione del vincitore della seconda categoria e retrocessione dell’ultimo classificato di prima! I carri sono inframmezzati dalle mascherate di gruppo, anch’esse valutate e premiate. Attraverso la cartapesta vengono create opere impressionanti, che sfilano a ritmo di musica precedute dal corteo in maschera e si animano di fronte agli occhi del pubblico, sia manualmente che in maniera meccanizzata. A tal proposito, vi invito a dare un’occhiata anche ai video che ho pubblicato sulla pagina Facebook Sognando Viaggi Travelblog 🙂
I miei preferiti hanno vinto le rispettive categorie: “Home sweet home”, che rappresentava Greta Thunberg nei panni di una moderna Dorothy del Mago di Oz, si è aggiudicato il podio della prima categoria. L’ambientalista, dalle fattezze identiche all’originale, teneva tra le mani un mappamondo e sfilava mentre in sottofondo venivano diffuse le parole del sue celebre e appassionato discorso di denuncia dei cambiamenti climatici. Da brividi.

“Nel Paese delle Meraviglie 2.0”
Il vincitore della seconda categoria è stato “A caccia di un lieto fine”, contro il bracconaggio e a tutela di una specie di tigre in via di estinzione. Oltre al messaggio, ho particolarmente apprezzato la colonna sonora che lo accompagnava, che spaziava dai ruggiti a “Who wants to live forever” dei Queen. Spettacolari le enormi tigri di cartapesta, che spalancavano le fauci e alzavano le zampe di fronte al pubblico.
Altri carri di prima categoria degni di nota sono “Robotika. L’intelligenza artificiale”, con tanto di enorme volto di donna che si apriva rivelando gli ingranaggi che lo componevano, “Nel Paese delle Meraviglie 2.0” (allegoria delle insidie dei social, con la Regina di Cuori pronta al selfie), “Beata ignoranza” (simpaticissima allegoria della cultura che, ahimè, rischia di essere sepolta dall’ignoranza generata dai social e dai reality).

“Olé”, uno dei carri di prima categoria in gara

“Beata ignoranza”, uno dei carri allegorici di Viareggio
Ho particolarmente apprezzato anche “Né di Eva né di Adamo”, un inno all’uguaglianza e un grido delicato contro l’omofobia. “Idol”, invece, rappresentava una critica alla società moderna intesa come fabbrica di idoli, con un Cristiano Ronaldo meccanizzato come testimonial; mentre il toro di “Olé” denunciava la violenza della corrida.

Uno dei carri in gara nel carnevale di Viareggio 2020
Non potevano mancare emblematici carri a tema politico e su altri tematiche di attualità come i recenti incendi che hanno devastato il pianeta.

Incendi che devastano il pianeta: il grido di allarme del carnevale di Viareggio
Cosa vedere a Viareggio – Non solo carri e maschere, o meglio, non solo carri in parata. Se volete saperne di più sulla realizzazione di queste affascinanti opere, potete recarvi alla Cittadella del Carnevale, che si trova proprio all’inizio della cittadina. Potrete visitare il museo del carnevale e, su prenotazione, vedere gli artigiani all’opera. Inoltre, non può mancare una sosta sulla lunga e ampia spiaggia sabbiosa di Viareggio. Lungo il viale principale, inoltre, vale la pena alzare lo sguardo per ammirare i palazzi in stile liberty.

La ampie e sabbiose spiagge viareggine
Dove mangiare a Viareggio – Se deciderete di andare a Viareggio durante il carnevale e voleste pranzare in un ristorante…vi consiglio di prenotare! Noi non abbiamo trovato posto nei tre ristorantini che avevamo scelto, perché nel giorno del corso mascherato era tutto prenotato. Abbiamo ripiegato in uno dei tanti chioschetti di panini lungo il corso.

I palazzi in stile liberty di Viareggio
Carnevale di Viareggio: perché andare?
Non posso che consigliarvi di recarvi al Carnevale di Viareggio per diversi motivi: i carri allegorici sono uno spettacolo per gli occhi e fanno tornare bambini, ma allo stesso tempo ammirarli attraverso lo sguardo degli adulti è uno spettacolo anche per la mente, perché spinge ad interrogarsi e a riflettere su temi d’attualità. Una giornata all’insegna dell’allegria e della meraviglia per l’oggettiva maestria degli ideatori e dei costruttori, della musica e dei colori, ma anche di arricchimento personale. Il Carnevale di Viareggio è un’eccellenza italiana e ha fatto crescere in me la voglia di vedere da vicino anche quelli di altre città italiane. E voi, cosa amate del Carnevale? Raccontatemelo nei commenti e…magari consigliatemene altri da ammirare dal vivo prossimamente!
Potrebbe interessarvi anche…
MENTONE, Fête du citron: il profumato e variopinto carnevale dei limoni
Anche io non ho mai dato molte possibilità al Carnevale in quanto festa.. al di la delle festicciole da bambina, non ho mai proseguito, da grande, il mio rapporto col carnevale, perciò lo conosco davvero poco. Quindi, leggere questo tuo racconto è stato davvero interessante!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Mi sono ricreduta in tempi recenti, prima non mi attirava molto il carnevale. Da quando ho visto quello di Mentone, con le sue sculture e carri di agrumi, ne ho apprezzato il lato artistico, che ho ritrovato con interpretazione diversa anche a Viareggio 😊 Prova a dargli una possibilità!
"Mi piace""Mi piace"
Io da bambina mi sono mascherata solo una volta, non sono mai stata una grande fan del carnevale. Eppure, da adulta mi sono dovuta ricredere!
"Mi piace""Mi piace"
Mai amato il Carnevale, neppure da bambino. Però la sfilata dei carri è davvero qualcosa da vedere almeno una volta, anche se nella mia “ingenuità” non pensavo che si pagasse il biglietto. Anni fa sono stato al Carnevale di Putignano, non lontano dalle mie zone di origine, che è altrettanto bello (credo sia il più antico d’Europa). La prossima volta attendo il tuo post dal Carnevale di Rio … 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
Eh già, sia a Viareggio che a Mentone si paga un biglietto per assistere alla sfilata. Il carnevale di Putignano è molto famoso e qualcosa mi dice decisamente più abbordabile per me di quello di Rio 😀
"Mi piace"Piace a 1 persona
Più abbordabile, è vero, ma di poco… 😄
"Mi piace"Piace a 1 persona
Un racconto molto interessante cercherò di andare al carnevale di Viareggio il prossimo anno con questo bellissimo articolo mi hai fatto venire voglia di andarci brava!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Te lo consiglio, per me è stato una rivelazione!
"Mi piace""Mi piace"
Nemmeno io ho mai apprezzato il Carnevale, e addirittura ricordo che quando ero più piccolina certe maschere “spaventose” fatte bene mi spaventavano non poco! E così è una festa che non ho mai preso in considerazione sul serio. Ora però che hai mostrato questi capolavori (quello di Greta Thunberg mi sembra davvero potente) ammetto che un giretto a Viareggio lo farei volentieri 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ho sempre ammirato questi carri bellissimi solo dalla televisione, ma sono sempre più invogliata a vederli dal vivo almeno una volta! Sono rimasta incantata dalle foto che hai fatto 🤩
"Mi piace""Mi piace"
Credo sia una tradizione stupenda e divertente, ma soprattutto penso sia un orgoglio per le maestre locali! Vale la pena partecipare a questi eventi almeno una volta!
"Mi piace""Mi piace"
Noi siamo stati ad un carnevale minore ma ho visto la meraviglia negli occhi di mia figlia.. sono maestosi e ben fatti i carri, ci facciamo un pensiero per il prossimo anno
"Mi piace""Mi piace"
Anche io non ho mai amato particolarmente il carnevale, ma, in alcune città italiane, è uno spettacolo artistico di altissimo livello. Per esempio Viareggio: ci sono stata ed è un trionfo di scenografie e allestimenti incredibili.
"Mi piace""Mi piace"
Abito in zona da due anni e non sono ancora riuscita a vederlo! Per motivi di lavoro sono spesso via e anche quest’anno abbiamo saltato! Spero tanto di vederlo nel 2021.
"Mi piace""Mi piace"
Ho sempre desiderato, sin da bambina, vedere di persona i meravigliosi carri del carnevale di Viareggio. Ancora non sono riuscita, purtroppo, a programmare una vista in città durante quel periodo. Sono strutture davvero incantevoli, mi hanno sempre affascinato sia nella lavorazione che nella presentazione.
"Mi piace""Mi piace"