Premessa: non sono solita visitare giardini zoologici, perché amo gli animali in libertà, nel loro habitat naturale. Tuttavia, ho fatto un’eccezione per lo Zoom, bioparco situato in provincia di Torino, la cui fondazione promuove una serie di progetti atti alla tutela ambientale, alla conservazione della biodiversità e allo sviluppo di una cultura ambientale attraverso la divulgazione da parte di biologi. Lo Zoom è un parco safari, da percorrere a piedi seguendo la cartellonistica alla scoperta dei dieci diversi habitat (Asia e Africa), osservando le oltre 80 specie di animali in uno spazio che si estende per più di 160.000 mq.

Bioparco Zoom: come raggiungerlo, prezzi biglietti, dove parcheggiare
Potete visitare Zoom Torino in una giornata acquistando il biglietto d’ingresso online, come ho fatto io, o nella biglietteria in loco, oppure potete pernottare in una delle strutture all’interno del parco e suddividere la visita in due giornate, aggiungendo esperienze (vedremo in seguito di cosa si tratta) al vostro soggiorno. Io consiglio l’acquisto del biglietto online, al fine di evitare code e potersi godere la giornata da subito. Suggerisco inoltre di prenotare anche il parcheggio, in modo da essere certi che la disponibilità non si esaurisca (altrimenti, potete comunque pagarlo in loco, al costo di 3,00 € per l’intera giornata). Il prezzo del biglietto di accesso al parco costa 26,00 €, ma tenete d’occhio le promozioni sul sito, che spesso fanno risparmiare parecchio o consentono un successivo ingresso omaggio. D’estate, sono previste combinazioni ingresso al parco+piscine.
In ogni caso, per avere garanzia dell’accesso al bioparco, è obbligatorio prenotare la data della propria visita tramite il sito (se avete acquistato il biglietto online, dopo l’acquisto va specificata la data e si riceve conferma della prenotazione).
Raggiungere Zoom Torino in auto è semplice: si percorre l’autostrada Torino-Pinerolo, prendendo l’uscita Piscina, per poi seguire le indicazioni per Cumiana. Se arrivate in treno, invece, dovete scendere alla stazione di Torino Porta Susa o Lingotto, poi utilizzare la linea sfm2 e scendere a Piscina di Pinerolo (dista 1,5 km da Zoom). Da lì, potete usufruire del servizio navetta e avrete uno sconto di 2,00 € sul biglietto d’ingresso acquistato in loco, esibendo il biglietto del treno. Consultate gli orari della navetta sul sito ufficiale.

Come visitare Zoom Torino
Nell’ottica della sostenibilità, Zoom ha deciso di non fornire mappe cartacee del parco, perciò potete orientarvi seguendo la segnaletica che indica quali animali si trovano nelle varie direzioni o scaricando l’app del parco. Io ho utilizzato le indicazioni e sono riuscita a visitare tutto il parco senza problemi, non perdendomi alcun animale presente.
Il parco è suddiviso in diversi habitat, asiatici e africani: Madagascar, rupe del Masai Mara, Serengeti, Hippo underwater, isola dei gibboni, anfiteatro in pietra, tempio delle tigri, lontre di Manakara, baia dei pinguini, giungla asiatica, fattoria dei mondi e bee area.

A esse si aggiunge il cimitero delle specie estinte, che ho trovato di particolare impatto, con le lapidi a simboleggiare gli animali non più presenti sulla Terra. Un monito molto chiaro, che purtroppo l’uomo mostra troppo spesso di scordare.
All’inizio del parco troverete i suricati ad accogliervi, per poi addentrarvi nelle ricostruzioni molto suggestive di scorci di Africa e Asia. Dai pellicani ai fenicotteri, passando per tigri, leoni, giraffe, zebre, ippopotami, rinoceronti, gazzelle, struzzi, gibboni, panda rosso (quest’anno è nato un cucciolo), pinguini, alpaca e tanti altri.
Tra i più amati, ci sono i lemuri, osservabili da vicino senza ovviamente essere toccati.



La novità 2024 è l’Oasi delle farfalle, che io ho apprezzato molto visto che le adoro! Si tratta di una serra tropicale che ospita diverse specie di farfalle, che svolazzano attorno ai visitatori o si posano su piante e fiori alla ricerca di nettare. Sono presenti anche bozzoli, in una zona protetta da vetro, e aguzzando la vista noterete insetti stecco e i camaleonti mimetizzati con l’habitat. L’Oasi delle farfalle si visita con un leggero sovrapprezzo e consente, oltre a provare la bella sensazione di vedere volare centinaia di esemplari intorno a sé, di sostenere un programma di salvaguardia della biodiversità e degli insetti impollinatori, attraverso il loro censimento e monitoraggio, la semina di specie vegetali autoctone per il loro ripopolamento e la riqualificazione delle aree verdi.


In aggiunta al biglietto, si possono acquistare delle extra experience, ovvero delle esperienze che, affiancati da biologi, permettono di conoscere più da vicino alcuni animali. Si può assistere al pasto dei pinguini, avvicinarsi di più ai lemuri in un tour privato, vedere da vicino le giraffe, diventare falconiere, diventare keeper un giorno, fare trekking con lama e alpaca, assistere alla merenda di alcuni animali o, per i più piccini, andare alla scoperta degli animali da fattoria.
Tutti gli incontri con i biologi (talk) sono invece compresi nel biglietto, così come le dimostrazioni di volo dei rapaci. Proprio per quanto riguarda i rapaci, c’è la possibilità di scattare una foto con alcune specie (acquistabili poi nel desk all’interno del parco al costo di 9,00 € per la foto singola e di 12,00 € per due foto).




Per chi sceglie di pernottare nel parco, alcune esperienze sono incluse. Sono disponibili diversi tipi di soggiorno, ma quello che più mi attirerebbe è sulla riva del lago che ricrea l’atmosfera magica della savana. Per chi dorme nel parco, inoltre, la visita notturna permette di scorgere animali che durante il giorno sono meno “attivi”.
Per visitare il parco, seguite le indicazioni procedendo con ordine, per zone. Una volta terminata una parte, concentratevi sull’habitat successivo. Il parco è grande, ma percorribile agevolmente anche con passeggini al seguito, e completamente pianeggiante. Non sono quindi necessarie scarpe da trekking, sono sufficienti quelle da ginnastica. Ci sono bar e punti di ristoro ben forniti, ma consiglio di munirsi d’acqua e pranzo al sacco da gustare in una delle aree picnic (noi abbiamo scelto quella vicina all’oasi delle farfalle). Una piccola nota che ho apprezzato: il bicchiere in cui viene fornita la granita, ad esempio, è in materiale riutilizzabile, quindi anziché buttarlo, si può conservare come ricordo (presenta la scritta Zoom e decorazioni).
Terminata la visita, d’estate potete concedervi un po’ di relax e refrigerio a Malawi Beach o Bolder Beach, le due piscine del parco. Quest’ultima rievoca l’ambiente delle Seychelles, con i suoi massi e la sabbia bianca. Come sapete, io sono sempre molto sincera nel raccontarvi le mie esperienze di viaggio, quindi non posso esimermi dal dirvi che ho trovato assurdo fare pagare supplementi a chi ha già pagato l’ingresso in piscina compreso nel biglietto. L’ingresso in piscina non dà infatti diritto al lettino o all’ombrellone (che si pagano a parte), né ad appoggiare un asciugamano sulla sabbia, ma solo al prato. Quest’ultimo non è visibile dalla piscina, quindi dovrete per forza lasciare i vostri averi ed i vestiti nel guardaroba a pagamento (gli armadietti si esauriscono in fretta).


Prima di uscire, non dimenticate di visitare la Bee Area, ovvero la zona del parco dedicata agli insetti impollinatori, in cui si trovano anche i “bee hotel”, casette pensate per offrire riparo e riposo ad api e altri insetti lontani dal proprio alveare. In quest’area, ricordatevi di non fare troppo rumore, perché potreste anche incontrare anche scoiattoli e conigli.



In sintesi: parco bellissimo, animali ben tenuti, nati in cattività o salvaguardati in quanto non più inseribili in natura, e ambienti suggestivi, merita davvero una visita ed è adatto a grandi e piccini (anzi, spesso siamo proprio noi adulti a meravigliarci di più!). Relax in piscina più che gradito a fine giornata, ma a mio avviso il costo totale di questo servizio non è economico, qualora necessitaste del lettino. Sfruttate le promozioni sul sito, vengono fatte spesso ed iscrivendosi alla newsletter sarete informati anche sugli eventi che periodicamente Zoom Torino ospita, ad esempio nel periodo di Halloween o in quello natalizio. Visitare Zoom e un’esperienza che vi farà tornare a casa col sorriso e, perché no, con la voglia di vedere quei meravigliosi animali anche nel loro vero habitat, magari con un bel viaggio in Africa non appena ci sarà la possibilità.
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