Parapendio Piemonte

VOLO IN PARAPENDIO IN PIEMONTE: EMOZIONI AD ALTA QUOTA

Gli eventi dell’ultimo anno e mezzo hanno reso più potente quella voce dentro di me che mi ha sempre invitata a cercare di realizzare i miei sogni, a vivere più esperienze possibili, visitare luoghi, fare qualcosa di nuovo. Nel periodo di “sosta forzata” ho scritto un romanzo rosa (breve momento pubblicitario: “A New York non ci sono stelle“, edito da Blueberry Edizioni, lo trovate su Amazon 😊) e ho cercato di riappropriarmi di hobby che, per motivi di tempo, non riuscivo più a seguire come avrei voluto.

Ho compreso che il tempo scorre, spesso non come vorremmo. Ho capito che quella pila di libri da leggere sul comodino stava crescendo, la lista dei film che avrei voluto vedere altrettanto e quell’elenco di luoghi che vorrei visitare nella vita avrebbe subito uno stop non dipendente dalla mia volontà. A giugno ho ripreso in mano un biglietto aereo e ho visitato Minorca . Il senso di libertà che ho provato è stato incredibile, come se mi fossi appena riappropriata di quanto mi faccia stare meglio al mondo: viaggiare!

Non potendolo sempre fare come vorrei, ho ripreso in mano la lista delle famose esperienze che avrei voluto provare e lo sguardo si è soffermato sul parapendio. È nato così il mio regalo di compleanno: un volo in parapendio in Piemonte, qualcosa che mi ha sempre incuriosita, ma non mi ero mai decisa a mettere in atto! Oggi vi racconto la mia esperienza, premettendo che è davvero meraviglioso osservare il mondo dall’alto, si respira un grande senso di libertà ed è davvero adatto a tutti!

Parapendio in Piemonte – In volo con Sparavel

Parapendio in Piemonte: dove farlo e come si svolge

Ho scelto di volare per la prima volta in parapendio con l’associazione Sparavel, in Piemonte, situata nel territorio del Canavese, a pochi passi dalla Valle d’Aosta, in provincia di Ivrea.

Arrivati a destinazione, abbiamo parcheggiato di fronte a un ampio prato e ho chiacchierato con l’istruttore con il quale avrei volato in tandem, Nicola. Enri ha scelto di aspettarmi a terra, approfittandone per scattarmi qualche foto durante il volo.

L’istruttore mi ha spiegato che una navetta ci avrebbe condotti sino alla vetta di un monte che sovrastava il prato, a circa 1.500 metri. Avremmo sorvolato per una ventina di minuti la zona, gustandoci il paesaggio che avrebbe spaziato dalle Alpi, alla Serra Morenica, al vicino parco dei Cinque Laghi (a proposito, fate una piccola deviazione sino alle Terre Ballerine, in un parte di bosco il cui suolo “ondeggia” e si deforma se ci si salta sopra per via della conformazione del terreno, sotto il quale scorre l’acqua). Ammetto che ero piuttosto agitata, non capita tutti i giorni di volare e quello che più mi spaventava era l’idea di fare “un salto nel vuoto”. Insomma, temevo il decollo più che il volo o l’atterraggio con un dislivello di circa 1.200 metri!

Per arrivare a destinazione abbiamo percorso circa 40 minuti in navetta, inerpicandoci su una strada di montagna che regala paesaggi meravigliosi, una piccola anteprima di ciò che avrei visto dall’alto! Nicola mi ha spiegato di avere iniziato a volare in parapendio negli anni ’80 e, con grande maestria, mi ha fissato l’imbracatura in pochi minuti, preparandomi al decollo. Contrariamente a quanto temevo, non si ha affatto la sensazione di gettarsi nel vuoto: l’istruttore, legato dietro di me, mi ha detto di correre, esercitando un leggero sforzo per trascinare con me lui e il parapendio. Dopo appena tre passetti di corsa, mi ha detto di sedermi e il gioco era fatto! Seduta su un comodo seggiolino, stavo volando ben prima di essere arrivata al precipizio!

Parapendio in Piemonte

Il volo è tranquillissimo, perché gli istruttori conoscono i venti e hanno una preparazione tale da consentire di effettuarlo in assoluta sicurezza. Nicola ha fissato la Go Pro e ha dato il via alle riprese (ricordate di portare con voi una scheda SD per registrare il filmato in volo, sarà un ricordo meraviglioso!). Il passaggio si apriva sotto di noi tra distese di verde e montagne, con la strada e le case lontane ridotte a puntini minuscoli, quasi fossero pezzetti di un plastico. Non si ha la sensazione di muoversi, non ci sono scossoni, e l’adrenalina ha lasciato presto spazio alla calma, una serenità che non mi faceva smettere di sorridere!

Sotto la guida del mio istruttore, ho provato a pilotare il parapendio per un breve tratto: mi ha spiegato come si direziona a destra e a sinistra e devo dire che è stato molto emozionante! Ancor più lo sono state le piccole evoluzioni che mi ha fatto fare quando ha ripreso il comando: virate che ricordano le montagne russe, ma molto più dolci. Ho avvertito un piccolo tuffo al cuore, simile a quando da bambina papà attraversava un dosso un po’ più velocemente.

L’atterraggio può essere compiuto in piedi, con dei piccoli passetti, oppure da seduti. Quest’ultima è la scelta più frequente perché non c’è alcun rischio di mettere un piede in fallo planando. Non si deve fare altro che sollevare la gambe e attendere che l’istruttore plani dolcemente sul prato, con il seggiolino che funge da perfetto ammortizzatore.

Quando sono scesa, dopo circa venti minuti di volo, ero rinata! Mi sono accorta che spesso il timore di ciò che non conosciamo ci fa percepire alcune esperienze come pericolose o troppo avventurose, mentre il parapendio è alla portata di tutti, divertente ed emozionante nel senso positivo e gioioso del termine! Se non soffrite di vertigini, non ve ne pentirete. Il sorriso che mi hanno restituito le foto parla da solo: è stato uno splendido regalo di compleanno! E ora? Se vi dicessi che mi piacerebbe provare il deltaplano mi prendereste per pazza? 😊

Se vi va, raccontatemi le vostre esperienze più avventurose, paure che avete sconfitto in viaggio o che prima o poi affronterete perché in fondo vi incuriosiscono, leggerò con grande piacere i vostri racconti!

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