giardini botanici Hanbury

GIARDINI BOTANICI HANBURY: NATURA MAESTOSA E INCANTEVOLE

In occasione di ogni anniversario di matrimonio, io ed Enri amavamo scoprire un posto nuovo. Ci piaceva poter associare ogni ricorrenza importante a un luogo diverso, cogliendo l’opportunità per un fare un viaggetto o una piccola gita e in questi anni abbiamo collezionato ricordi indelebili, di cui faccio tesoro. Una tradizione che ho voluto mantenere anche ora che lui non è più fisicamente con me. A giugno, ho scelto di visitare i giardini botanici di Villa Hanbury, a Ventimiglia (località Latte), dei quali avevo sentito parlare (Enri li aveva visti da bambino), ma dove non ero mai stata.

giardini botanici hanbury
Panorama dai Giardini Botanici di Villa Hanbury

I giardini botanici si sono rivelati sorprendenti, oltre le mie aspettative, e non posso che consigliarveli per trascorrere qualche ora immersi in una natura rigogliosa e maestosa, nel silenzio interrotto solo dal canto degli uccellini, passeggiando per un luogo idilliaco in cui alberi, piante e fiori si susseguono digradando verso il mare. Ma chi era Lord Hanbury? E come è stato possibile progettare 18 ettari di giardini intorno alla villa, portando specie da tutto il mondo?

Giardini Botanici Hanbury, una storia speciale

Thomas Hanbury, ricco commerciante inglese di té, seta e spezie, durante uno dei suoi viaggi si innamorò del litorale vicino alla Costa Azzurra, decidendo di acquistare una villa abbandonata a Capo Mortola. Se lui era l’uomo d’affari della famiglia, il fratello Daniel – botanico ed esperto in farmaceutica – aveva la passione e le competenze per rendere realtà il sogno di un giardino unico, in cui potessero convivere specie provenienti da ogni parte del mondo. Nel 1897, i lavori di restauro della villa e progettazione dei giardini iniziarono, sotto la supervisione dell’architetto paesaggista Ludwig Winter. La particolare esposizione di questa ampia area alla luce e ai venti, fece sì che potessero svilupparsi diversi microclimi, favorendo la coesistenza di ben 5800 specie tra alberi, piante officinali e piante ornamentali, inserite in un’armoniosa alternanza di viali, terrazze, tempietti e fontane, in cui l’antica strada romana (lasciata intatta) fa da contraltare ed alberi australiani, il roseto, gli agrumi e gli ulivi si fondono con i fiori di loto e le campane tibetane, il tutto in un’armoniosa alternanza. Il figlio di Thomas Hanbury, Cecil, preferì dedicarsi alla politica, lasciando alla moglie Dorothy il compito di prendersi cura dei giardini. La donna ne conservò e ampliò lo splendore, ma dopo la guerra, non riuscendo più a far fronte ai costi per la manutenzione, decise di donarli allo Stato. Oggi i giardini sono gestiti dall’Università di Genova.

Villa Hanbury e i giardini botanici che la circondano

Giardini Botanici Hanbury: curiosità.

La prima particolarità che mi ha colpita è che i Giardini Botanici Hanbury sono volutamente lasciati in mano all'”autogestione” della natura. Non troverete siepi potate o prati all’inglese, perché il concetto è: non si deve vedere la mano dell’uomo, la natura deve fare il suo corso. Persino i rami e le foglie secche spesso sono habitat per alcuni insetti e come tali fanno parte del paesaggio. Il giardino “selvaggio” ha un fascino unico, che lo rende “vivo” e mutevole anche agli occhi del visitatore. Resta uno scenario da cartolina, ma allo stesso tempo si assorbe la sensazione che la natura regni davvero sovrana, libera di prosperare. Parte del lavoro dei giardinieri è agire per preservare l’equilibrio dell’habitat naturale dei giardini.

Passeggiando tra i giardini botanici Hanbury

Giardini Botanici Hanbury: guida alla visita.

Ho visitato i giardini Hanbury i primi di giugno, in una splendida giornata di sole. E’ possibile prenotare la visita online tramite mail e pagare alla biglietteria in loco, decidendo se optare per la visita guidata o quella in autonomia, muniti di cartina con alcuni cenni storici e botanici. Scegliere la visita guidata consentirà a chi, come me, non è esperto di piante e fiori, di scoprire aneddoti, curiosità e cogliere particolari che soltanto occhi esperti possono far notare. Il mezzo migliore per raggiungerli è l’auto, che potete lasciare in uno dei parcheggi lungo la strada (non sono molti, consiglio di arrivare sul posto presto, anche per evitare di essere sotto il sole cocente nelle ore più calde). Dopo la visita guidata, potete proseguire l’esplorazione in autonomia; considerate circa tre ore per scoprirli con calma, passeggiando e magari fermandovi nell’area picnic o su una delle panchine-belvedere per pranzare.

Giardini botanici Hanburt – Terrazza belvedere

Il percorso di visita e la mia photogallery dei Giardini Hanbury.

Oltrepassato il cancello sormontato da un portale in pietra in cui sono scolpiti riferimenti all’Oriente, si scende verso il primo belvedere, una sorta di terrazza circolare vista mare. Alle spalle, il promontorio roccioso che fornisce riparo alla vegetazione, contribuendo a mitigare il clima, offre un bel colpo d’occhio in mezzo al verde.

Si prosegue tra agavi, yucca e aloe, incontrando fontane ornamentali d’impatto, come la Fontana della Sirena e la Fontana del Drago con le sue tartarughe, alle cui spalle si trova una grotta che custodisce la statua della Schiava. Questa fontana prende in nome dal bronzo giapponese che Hanbury acquistò in Giappone.

Suggestiva anche la posizione del Tempietto delle Quattro Stagioni, che ospita le ceneri di Dorothy, nuora del fondatore dei giardini.

Il percorso scende gradualmente verso il mare, tra piante europee, sudafricane, australiane (come la Melaleuca) e fiori diversi a seconda delle stagioni.

Il Palazzo in cui viveva la famiglia non è aperto al pubblico, ma si può accedere alla terrazza per abbracciare con lo sguardo i giardini e il mare. Sotto il portico d’ingresso ammirerete un bellissimo mosaico raffigurante Marco Polo, figura di esploratore alla quale Hanbury, mercante di spezie, si sentiva molto legato. Sul piazzale di fronte all’ingresso, da non perdere la Campana Giapponese, proveniente da un tempio buddhista e la fontana dei fiori di loto.

L’esplosione di colori continua mano a mano che si prosegue nella passeggiata, tra pergole, scalinate, cactus, peonie, la riserva delle acacie, lavanda e piante officinali, agrumi, le terrazze denominate “Giardino dei Profumi” e “Casa del Sole”, il viale dei cipressi che conduce all’antica Strada Romana (lasciata volutamente intatta per preservarne il valore storico). Passerete persino in una foresta australiana, in cui una delle piante più curiose è la melaleuca, detta anche l’albero della carta per la sua corteccia particolare che negli strati esterni assomiglia appunto a dei fogli di carta.

Non mancano agrumi e ulivi secolari, in una perfetta rappresentazione della vegetazione del mediterraneo, il profumo della lavanda, del glicine e della salvia, piante maschili e femminili di Ginkgo bilboa (la guida ci ha fatto notare le differenze), banani e distese di fiori a perdita d’occhio.

Al termine dell’agrumeto e del viale degli ulivi, troverete il punto di ristoro, e potrete avvalervi del bar oppure pranzare nell’area picnic, a due passi dal mare (separato dal giardino da una recinzione protettiva, per motivi di sicurezza). Risalite verso la sommità del giardino facendo un percorso diverso, in modo da completare una sorta di giro “ad anello” che vi consentirà di ammirare più specie e scorci possibili, riempiendovi gli occhi di natura e bellezza.

La visita ai Giardini Botanici Hanbury termina qui e, avendo ancora mezza giornata a disposizione, potrete approfittarne per sconfinare nella vicinissima Costa Azzurra. Io ho fatto un salto a Mentone, dove ero già stata in occasione del bellissimo carnevale dei limoni, ma le opportunità sono molteplici.

Potrebbe interessarti anche…

2 pensieri su “GIARDINI BOTANICI HANBURY: NATURA MAESTOSA E INCANTEVOLE

Scrivi una risposta a Sognando Viaggi Cancella risposta