Vi è mai capitato di fare il cosiddetto “nodo al fazzoletto”, ma riferendovi ad un viaggio? Provo a spiegarmi meglio: avete mai dovuto rinunciare ad una tappa per un impedimento e l’avete mentalmente inserita in una sorta di lista di luoghi “da recuperare” alla prima occasione? A me è capitato con Sarzana, borgo ligure che per una serie di vicissitudini avevo solo sfiorato in passato e che avevo una gran voglia di scoprire. Per caso, di ritorno da un sabato all’insegna delle risate in Toscana, mi sono svegliata dal mio pigro sonnellino mentre l’auto si trovava proprio nei pressi di Sarzana. Enri ha avuto la mia stessa idea: d’estate le giornate sono lunghe e vanno vissute appieno, quindi…e Sarzana sia!
Sprovvisti di guida e appunti di qualsiasi tipo (cosa per me piuttosto insolita), abbiamo parcheggiato nei pressi del centro storico e abbiamo iniziato ad esplorarlo senza una meta precisa, aiutandoci con le indicazioni turistiche ai lati delle stradine.
La nostra visita comincia da Piazza Matteotti, la piazza centrale sulla quale si affaccia il Comune. La scena è dominata dal Monumento ai Caduti, una scultura che raffigura alcuni soldati nell’atto di trasportare un cannone, mentre la Vittoria Alata si erge sulla sommità. A completare lo scorcio, una giostra, palazzi dalle facciate curate, locali e negozietti invitanti.
Risalendo in direzione nord-est, incontriamo altri negozi caratteristici e arriviamo fino al Torrione S. Francesco, che componeva la cinta muraria della città insieme al Torrione Testaforte, al Torrione Genovese e al Torrione Stella.
Rientriamo all’interno delle mura e questa volta incontriamo tre chiese, ognuna delle quali colpisce per un motivo diverso: la prima è la Pieve di Sant’Andrea, con la sua caratteristica struttura in pietra. Si tratta dell’edificio più antico di Sarzana e risale al X secolo.
Proseguendo lungo la strada, entriamo nella chiesa di Santa Maria, edificata dove un tempo sorgeva l’antica pieve di S. Basilio. L’interno è a tre navate ed è in stile barocco e ospita la famosa croce di mastro Guglielmo, diverse opere pittoriche, marmi e un organo a canne.

Chiesa di S. Maria
Proseguendo lungo la via, sulla sinistra incontriamo l’Oratorio di San Girolamo, con la sua facciata rosa. Alla sua destra una scalinata conduce alla Fortezza Firmafede, il fiore all’occhiello di Sarzana. L’esterno è imponente: il corpo principale presenta al suo interno un maschio centrale, è circondato da un ampio fossato e le mura difensive si susseguono ben conservate e grandiose. Essendo arrivati nel tardo pomeriggio, temevo di dovermi accontentare di uno sguardo all’esterno, invece fortunatamente abbiamo appreso che l’orario d’apertura era fino alle 20.00!

Oratorio di S. Girolamo

La Fortezza Firmafede o Cittadella
Oltrepassiamo il ponte in pietra, attraversiamo il cortile ed entriamo così nella Cittadella (l’altro nome con cui viene indicata la Fortezza), la quale assunse un ruolo strategico nel XV secolo per volontà di Lorenzo il Magnifico e con il passare dei secoli fu utilizzata sia come caserma sia come prigione. Alcune zone in questo periodo sono oggetto di lavori per l’allestimento del museo delle fortificazioni, ma la visita è comunque molto interessante: mi hanno colpita in particolar modo le prigioni e i bui antri che portano con sé il fascino, per certi versi un po’ tetro, di secoli che stuzzicano l’immaginazione del turista moderno (e se siete appassionati di serie TV vi ricorderanno vagamente le segrete di alcune location di Game of Thrones).
Tra i punti panoramici della visita, la vista dai camminamenti di ronda, dal Torrione Stella, i bastioni a nord e dagli spalti. Si vede nitidamente un’altra fortezza poco fuori Sarzana, la Rocca di Sarzanello, per la quale è possibile acquistare un biglietto combinato.

La Rocca di Sarzanello vista dalla Fortezza di Sarzana
Riattraversando la piazza d’armi e il ponte, usciamo dalla cittadella, soffermandoci ancora per qualche scatto in esterna, visto che vale davvero la pena di immortalarla da tutte le angolazioni possibili!
Passeggiando sotto il sole fattosi meno cocente, passiamo davanti ad antichi palazzi in cui sorgono botteghe che non ne hanno snaturato il fascino e ci crogioliamo nella consapevolezza di avere trascorso una giornata che ha superato le nostre già alte aspettative. Ci lasciamo alle spalle Sarzana, le sue viuzze su cui sta calando l’ombra, le sue chiesette e le sua splendida fortezza. Posso tornare a sonnecchiare durante il viaggio verso casa, in fondo me lo merito, sono stata brava ad aprire gli occhi al momento giusto, no? 🙂