TESORI DEL FAI: CASA CARBONE A LAVAGNA

A Lavagna, cittadina ligure della riviera di Levante, si trova uno dei tesori del FAI: Casa Carbone, una dimora borghese in cui la sabbia della clessidra del tempo sembra aver smesso di scorrere tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Vista da fuori, impossibile intuirne la magnificenza e l’importanza storica, ma non appena varcato il cancello si ha la sensazione di oltrepassare un varco temporale: un giardino segreto – nel cortile interno del palazzo – accoglie il visitatore e catapulta in un’altra epoca e in un’atmosfera di quiete, preludio alla visita dei ricchi interni carichi di arte e rilevanza storica. Come al solito, prima di accompagnarvi nella visita “virtuale” (che spero vi spinga a visitarla dal vivo), cominciamo con le informazioni pratiche,

Casa Carbone: come arrivare e informazioni sulla visita

Casa Carbone è a Lavagna, in Liguria. Molto comoda da raggiungere col treno, in quanto la stazione ferroviaria è a una decina di minuti a piedi, o in auto – se arrivate da fuori Liguria – percorrendo la A12 Genova-Livorno, uscendo al casello di Lavagna. L’ingresso della casa-museo è in Piazza Stefano Cordeviola, 15 sotto i portici decorati da murales. Si oltrepassa un cancello che, attraverso un breve corridoio, conduce al giardino nel cortile interno. L’ingresso vero e proprio alla casa avviene attraverso il giardino.

La visita si svolge accompagnati da una guida FAI al prezzo di € 9,00 per i non iscritti, € 4,00 per gli iscritti al FAI, gratuito per bambini sino a 5 anni, ridotto per studenti e ragazzi sino a 18 anni (per maggiori informazioni su date e orari di apertura, contattare il numero 0185393920 o inviare una mail a faicarbone@fondoambiente.it). Nella bella stagione vengono organizzati anche aperitivi in giardino, mentre io ho preso parte a un delizioso tè al piano terra della residenza, organizzato da Teaps.

Casa Carbone: la visita e la storia

Casa Carbone è stata donata da due fratelli, Siria ed Emanuele, al FAI nel 1987. Loro furono gli ultimi proprietari del palazzo dalla facciata rosso-arancio restaurato nel rispetto della storia e dell’architettura orginaria. Da lettrice di saghe familiari, ho avuto la sensazione di essere stata catapultata all’interno di un romanzo storico di ambientazione italiana mentre osservavo il pozzo nel giardino e alzavo lo sguardo verso i due piani dell’edificio. Non potevo ancora immaginare, però, che oltre le persiane verdi ci fosse un ambiente domestico borghese di fine Ottocento/inizio Novecento eccezionalmente conservato.

Affreschi, mobili antichi, una collezione di porcellane e ceramiche Wedgwood, statue e dipinti ornano riccamente il piano nobile, che ospita un salone in cui lo sguardo quasi non sa dove posarsi, tanti sono gli oggetti e le curiosità d’epoca.

All’interno di Casa Carbone

La sala da pranzo con credenze, centrini, piatti in ceramica dalla lavorazione minuziosa, non è l’unica a stupire, perché la cucina tipica genovese di fin du siècle, è un’altra particolarità che, in qualche modo, ricorderà a molti di voi una versione ancor più antica delle cucine delle nostre nonne o bisnonne, tra pentolini in rame e superfici in marmo massiccio. Il pendolo che ticchetta e gli orologi sui ripiani del salotto scandiscono un tempo sempre uguale, eppure così diverso da quello frenetico dei giorni nostri.

La visita prosegue nelle due camere da letto, quella di Emanuele, in cui fanno bella mostra dipinti notevoli, e quella di Siria con bagno comunicante. La camera da letto di Siria, in particolare, è ricca di oggetti intrisi di fascino retrò: lo specchio a mano, i guanti bianchi simbolo dell’eleganza dell’epoca, gioielli e persino l’antenato dell’uovo di Fabergé.

Le ultime due stanze sono il salottino dei ventagli, caratterizzato da una parete con appesi gli splendidi ventagli collezionati da Siria, dalla lavorazione finissima e preziosa, e dalla presenza di un raro tombolo da viaggio (la guida ci ha spiegato che raramente capita di trovarne di conservatisi sino ai giorni nostri) e, infine, lo studio, in cui spiccano i burattini realizzati dal padrone di casa.

Casa Carbone, la stanza dei ventagli

Terminata la visita, sono scesa al piano terra per gustare un tè a tema, organizzato da Teaps. Il nome dell’evento, “un tè coi ricordi” non poteva essere più azzeccato: pane, burro e marmellata, torta di pinoli, canestrelli e altre prelibatezze tipiche della merenda che i nonni erano soliti dare ai nipotini in Liguria. Ho sentito affiorare un sorriso nostalgico al ricordo di quando, d’estate, la nonna preparava merende simili per me, ormai parecchi decenni fa. Al tramonto, ho oltrepassato la soglia di Casa Carbone con la consapevolezza di avere visitato una piccola chicca che non avrei potuto fare a meno di condividere con voi.

Lavagna: cosa vedere oltre a Casa Carbone

Prima di lasciarci, vi lascio alcune dritte per visitare Lavagna perché, oltre a visitare Casa Carbone, ci sono alcuni punti di interesse che non dovreste perdervi in questa cittadina della riviera ligure. Innanzitutto, passeggiate per il raccolto e colorato centro storico, pittoresco, pulito e ricco di negozi e graziosi locali. Recatevi voi alla Basilica di Santo Stefano, abbracciata sul lato sinistro dal Porticato Brignardello. L’impatto visivo, arrivando dai vicoletti del “budello”, è spettacolare: la piazza ampia, la scalinata, i leoni in marmo alla sommità, la facciata bianca e le colonne del porticato costituiscono un insieme molto scenografico. Anche l’interno a tre navate, ripartite da colonne binate e illuminate dalle volte dai decori dorati, vale la visita e qualche scatto fotografico.

Basilica di Santo Stefano, Lavagna

Nel centro storico troverete anche la Torre dei Fieschi (o Torre del Borgo), risalente al Cinquecento e preceduta da un piccolo giardino. Qualora fosse di vostre interesse, è presente anche un cimitero monumentale, che non ho visitato, ma è considerato molto caratteristico.

In questa zona si mangia molto bene, quindi prima di fare una passeggiata sul lungomare, fermatevi a pranzo o a cena in una delle trattorie o dei ristorantini del centro storico. Io ho scelto U Pescou, un locale rustico molto grazioso in cui ho pranzato con dell’ottimo pesce fresco e pasta fatta in casa a prezzi contenuti.

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