Triora

TRIORA, IL PAESE DELLE STREGHE…NON SOLO AD HALLOWEEN

Triora è un paese con meno di 400 abitanti situato in Liguria, nell’entroterra imperiese. Una località tanto piccola e semplice da visitare, quanto suggestiva e contornata da un alone di mistero. Il borgo si è guadagnato infatti l’appellativo di “paese delle streghe” non solo per le stradine intricate e gli angoli da brivido al calar della sera, ma soprattutto per un passato in cui i sospetti e le dicerie provocarono la morte di diverse donne, accusate di praticare stregoneria.

Oggi le presunte streghe, donne vittime dei pregiudizi dell’epoca, sono diventate il simbolo di un paese che ha saputo trasformare una ferita del passato in una forma di turismo dalle molteplici sfaccettature, che ha nel Museo della Stregoneria il suo culmine. Se vi trovate a Triora non mancate di farci un salto, è il modo migliore per entrare in sintonia con il borgo prima di avventurarvi tra le sue vie.

Triora

Triora, il paese delle streghe

Triora

Le suggestive stradine di Triora

Incastonata in un paesaggio da cartolina, alle pendici di un massiccio montuoso e circondata da vallate verdeggianti, Triora è inserita nell’elenco dei borghi più belli d’Italia. L’atmosfera che si respira tra i suoi vicoletti ha conservato qualcosa di magico e, nei punti più bui, anche di tenebroso. L’ho visitata in una fredda e soleggiata giornata invernale, ma immagino che nelle giornate uggiose e dopo il tramonto dia il meglio di sé (non per niente è famosa per la sua notte di Halloween…Da brivido!)

Triora

Triora, monti innevati

La visita può cominciare dal Museo Etnografico e della Stregoneria (costo dell’ingresso € 2,00): la sezione etnografica comprende sei sale, che ripercorrono le tradizioni contadine della valle, ricostruendo le scene fedelmente con l’ausilio dei cimeli conservati; ma la parte che mi ha colpita maggiormente è quella dedicata alla stregoneria: per visitarla occorre scendere nei sotterranei e l’atmosfera incuriosisce e nel contempo inquieta. Vengono ricostruite le lugubri scene dell’inquisizione e tra le immagini di maggiore impatto vi sono la”strega” rinchiusa in un’angusta cella, in attesa del verdetto, e una donna in camice bianco, ormai prossima alla condanna. La storia cui le ricostruzioni si riferiscono risale al biennio 1587-1589, quando una grave carestia colpì la zona e molte donne  furono arrestate con l’accusa di aver praticato stregoneria. Alcune di esse si limitavano ad utilizzare piante ed erbe come medicamenti naturali ma, sottoposte a terribili torture, arrivavano a confessare crimini mai commessi pur di fare cessare il supplizio.

Usciti dal museo, un po’ frastornati per una visita interessante, curiosa, ma che induce sicuramente a riflettere, è giunto il momento di passeggiare tra le vie di Triora, ammirandone le bellezze artistiche e paesaggistiche. Talmente graziosa da sembrare irreale, la Chiesa di S. Bernardino sorge in luogo di pace, con i rami degli alberi circostanti protesi verso le sue pareti in pietra.

Chiesa di S. Bernardino Triora

La Chiesa di S. Bernardino

Triora

Uno scorcio di Triora

La Chiesa principale del paese è la Collegiata di Nostra Signora Assunta, il cui campanile svetta sui tetti rossi del borgo.

Triora

La Collegiata di Nostra Signora Assunta

Abbiamo proseguito la visita senza un itinerario preciso, ma lasciandoci trasportare dalla curiosità: ci siamo così ritrovati a passeggiare tra vicoletti tortuosi, piccoli cortili e stradine in pietra che danno l’impressione di essere riuscite a fermare il tempo.

Il paese delle streghe dà il meglio di sé ad Halloween, quando le sue vie si animano di oscure figure, tour stregati, iniziative per bambini e concorsi a tema. Al di là del folklore, tuttavia, Triora conserva tutto il fascino magico di un luogo dal passato oscuro in cui le streghe, a distanza di secoli, hanno saputo prendersi la giusta rivincita.

  • Consigli di viaggio: potete seguire un itinerario tra i paesi della zona, spostandovi da Triora alla vicina Bussana Vecchia, un borgo abbandonato diventato un villaggio di artisti.
  • Non dimenticate di assaggiare le specialità gastronomiche di Triora: il pane tradizionale a base di grano saraceno e crusca, dalla forma bassa e larga, e i formaggi della zona.
  • Consultate il programma di Halloween: ogni anno ci sono moltissime iniziative dal 30 ottobre al 1° novembre.

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17 pensieri su “TRIORA, IL PAESE DELLE STREGHE…NON SOLO AD HALLOWEEN

    • sognandoviaggi ha detto:

      Ciao! Tra l’altro le mie foto non gli rendono pienamente giustizia, perché purtroppo avevo tutte quelle “più tetre” in un vecchio hard disk che non sono riuscita a recuperare, dal vivo è ancora più suggestivo! Se ti capita di andarci, scegli il periodo di Halloween, ogni anno organizzano qualcosa di speciale: degli amici mi hanno detto che il ghost tour con attori che raccontano leggende e storie vere nel buio passeggiando tra le stradine è un’esperienza bellissima!

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  1. Roberta ha detto:

    Non conoscevo Triora. La storia della caccia alle streghe è da brividi e immagino che vi si respiri un’atmosfera particolare. La prossima volta che capito in Liguria, visiterò molto volentieri questo paesino “infestato”.

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  2. tachimio ha detto:

    Cara Serena quando arrivata qui ho letto ”Triora” ho cominciato a pensare :” ma questo Triora mi dice qualcosa….”Guarda un po’ la coincidenza, un nostro amico prima che tornassimo da Cannes a casa, qui nei castelli romani, ci ha proprio consigliato di visitare questo piccolo borgo molto carino e particolare. Purtroppo non lo abbiamo potuto fare, ma sicuramente ci andremo soprattutto dopo che ho letto il tuo post. Quindi grazie e a presto. Isabella

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    • sognandoviaggi ha detto:

      Ciao Isabella! E’ un borgo molto suggestivo, in Liguria ci sono tanti paesini piccoli e molto caratteristici, ma Triora è uno di quelli che finora mi hanno colpita di più, anche per l’atmosfera un po’ “magica” che vi si respira! Leggo che vivi nella zona dei castelli romani, ti chiederò un po’ di consigli quando riuscirò a visitare la zona! Ci sono tanti posti nel Lazio che vorrei vedere, ma per ora ho dovuto “accontentarmi” della bellissima Roma! A presto! Serena

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