ANDALUSIA ON THE ROAD: ITINERARIO E CONSIGLI PER SCOPRIRLA IN ESTATE

Un viaggio in Andalusia è un’esperienza che arricchisce. La varietà di paesaggi e attrazioni che questa regione spagnola offre è unica, dalle città d’arte in cui cultura araba e occidentale si fondono ai paesini dalle case imbiancate a calce dell’entroterra (i cosiddetti pueblos blancos), passando per la costa ventosa e dal mare dai riflessi acquamarina in cui Oceano Altantico e Mar Mediterraneo si incontrano e senza dimenticare percorsi di trekking tra gole e natura sorprendenti. Il mio viaggio on the road in Andalusia nel mese di agosto è durato 9 giorni e ho incluso 16 tappe, contando anche le soste panoramiche fotografiche. Intenso, ma assolutamente fattibile e sono riuscita a vedere tutto ciò che mi ero prefissata (anzi, ho aggiunto due tappe strada facendo) senza correre. Inoltre, ho inserito Gibilterra, perché da sempre sognavo di vedere le celebri scimmiette sulla sua rocca.

Siviglia, Plaza d’España
  1. Andalusia: quando andare e come decidere l’itinerario
  2. Primi passi per organizzare il viaggio: voli, cosa vedere, autonoleggio e prenotazione ingressi
  3. Cosa mettere in valigia per un viaggio in Andalusia ad agosto
  4. Dove dormire in Andalusia
  5. Il mio viaggio in Andalusia: itinerario on the road di nove giorni (con Gibilterra)
    1. Giorno 1 e 2: Siviglia
    2. Giorno 3: Cordoba in giornata da Siviglia
    3. Giorno 4: Palos, Cadice, Jerez de la Frontera
    4. Giorno 5: Playa de Bolonia, Playa Punta Paloma, Tarifa, Mirador del Estrecho, Gibilterra
    5. Giorno 6: Ronda, Setenil de las Bodegas, arrivo ad Ardales
    6. Giorno 7: Caminito del Rey e Granada
    7. Giorno 8: Granada, Alhambra e Malaga
    8. Giorno 9: Malaga
  6. Cosa mangiare in Andalusia
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Andalusia: quando andare e come decidere l’itinerario

Buona parte di questo itinerario era già pronta da anni, perché avrei voluto andarci con Enri, ma lo abbiamo rimandato per via delle ferie di entrambi coincidenti solo col mese di agosto, visto che le temperature elevate sulla carta non lo rendono il più adatto per esplorare l’Andalusia. Lui da bambino ne aveva visitata una parte (la zona di Tarifa, splendida, di cui vi parlerò a breve), mentre io non c’ero mai stata. Purtroppo il destino ha deciso diversamente, ma sono felice di averlo portato con me e di avergli fatto vedere tutto attraverso i miei occhi. Come sempre, l’ho sentito molto vicino e il suo amore mi accompagna a ogni passo.

Andalusia, in viaggio verso Playa de Bolonia

Ma veniamo alle informazioni pratiche, innanzitutto sfatiamo un mito: Andalusia in agosto? Si può! Vi assicuro che, eccettuata una giornata particolarmente calda a Cordoba, non ho mai patito eccessivamente il caldo, anzi, rientrata a Malpensa a Ferragosto ho percepito un’afa molto meno sopportabile! Il clima in Andalusia è caldo, ma secco, quindi con i dovuti accorgimenti (tanta acqua sempre con voi, crema solare, noleggiare un’auto con aria condizionata, occhiali da sole e magari programmare qualche visita al chiuso – cattedrali ad esempio – nelle ore più calde) si riesce a fare tutto e senza soffrire troppo le temperature che spesso vanno oltre i 40°. Ovviamente, se avete la possibilità di visitarla in primavera sarà ancora più piacevole, ma se come me avete possibilità di ferie solo ad agosto, non rinunciateci, ne vale la pena.

La regione è estesa, ma la prima buona notizia è che non si pagano pedaggi (eccetto un paio di strade, ad esempio nel tratto di Malaga-Marbella) e questo comporta un considerevole risparmio. Ci sono molte cose da vedere, quindi il primo consiglio è di organizzarvi in base a quello a cui tenete di più, ma includendo assolutamente Siviglia, Cordoba e Granada se si tratta del primo viaggio in questa parte della Spagna. Personalmente, non rinuncerei alla parte paesaggistica (Caminito del Rey per la natura, Tarifa e le sue spiagge per le dune di sabbia chiara incredibili) e, se avete tempo, inserite almeno Ronda, che è spettacolare col suo saliscendi e la posizione arroccata sulla gola di El Tajo.

Primi passi per organizzare il viaggio: voli, cosa vedere, autonoleggio e prenotazione ingressi

Cominciamo dai voli, la regola aurea è la solita: prima prenoti, più risparmi. A dicembre avevo già prenotato l’andata Malpensa-Siviglia e il ritorno Malaga-Malpensa al prezzo di circa € 180,00 in alta stagione (periodo dal 9 al 15 agosto). Abbiamo scelto di girare Siviglia a piedi, visitare Cordoba in treno (si raggiunge in soli 40 minuti, biglietti acquistati a € 19,00 sul sito della Renfe) e poi noleggiare l’auto alla Europcar della stazione ferroviaria di Siviglia, restituendola all’aeroporto di Malaga. Restituire in una città diversa ha un sovrapprezzo, ma ho preferito evitare il classico giro “circolare” per inserire più tappe e avendo risparmiato su volo e alloggi si è rivelata una scelta che rifarei.

A proposito degli alloggi, anche in questo caso prenotare tutto circa sette mesi prima della partenza ci ha consentito un notevole risparmio. Qualche esempio? Viaggiavo con un’amica e un bimbo di circa otto anni e abbiamo dormito in un hotel omnicomfort con piscina a cinque minuti a piedi dall’Alhambra a Granada spendendo poco più di € 60,00 a notte in tripla, ad Ardales (strategica per il Caminito del Rey) in un residence con reception, appartamento indipendente su due piani con due camere, soggiorno, spazio esterno e piccola piscina comune sul tetto a poco più di € 100,00 e per tre notti in un appartamento nel centro storico di Siviglia a € 141,00 in totale. A livello alloggi, la città più cara è stata Malaga (circa € 122,00 a notte in appartamento).

Siviglia

Fondamentale, inoltre, prenotare gli ingressi alle attrazioni più celebri, non solo per evitare code, ma soprattutto per non rischiare di non vederle per la grande affluenza di visitatori! Prenotate l’Alhambra non appena sono disponibili i biglietti (spesso è già esaurita in prenotazione e chi arriva senza biglietto non ha la possibilità di acquistarlo in loco), lo stesso vale per il Caminito del Rey (sul posto mettono a disposizione solo una cinquantina di biglietti), ma anche le principali attrazioni di Siviglia (come Cattedrale e Alcazar o il Las Setas) e la Mezquita di Cordoba. Avrete qualche “paletto” orario da considerare nel vostro itinerario, ma anche la comodità di entrare senza fila e con la certezza della visita. A Ronda, Malaga e nei siti di Granada al di fuori dell’Alhambra invece non abbiamo prenotato, ma non abbiamo avuto nessun problema e siamo entrati subito.

In sintesi, per organizzare l’on the road perfetto in Andalusia e risparmiare, prenotate i voli, il noleggio auto e gli alloggi con anticipo anche di 6-7 mesi (per un risparmio notevole). Ricordate di prenotare per tempo anche i biglietti d’ingresso alle attrazioni principali e, se decidete di spostarvi in treno da Siviglia a Cordoba, i biglietti ferroviari sul sito della Renfe. Considerate inoltre, in base alle tappe che non vorreste perdervi, la possibilità di affittare l’auto in una città (es. Siviglia) e restituirla in un’altra (es. Malaga).

Cosa mettere in valigia per un viaggio in Andalusia ad agosto

Potete viaggiare “leggeri” con un bagaglio a mano. Ricordate scarpe comode (macinerete chilometri senza accorgervene), abbondante crema solare, occhiali da sole, un costume se decidete di trascorrere anche del tempo al mare o a fine giornata nelle piscine degli alberghi, magliette e abitini leggeri, shorts. Potrebbe essere utile una borraccia se volete risparmiare qualcosa anche sul bere, riempiendola alle fontanelle (l’acqua comunque non è costosa, non se ne approfittano come in Costa Azzurra!). Power bank fondamentale perché userete il telefono come navigatore in auto e Google Maps per orientarvi in città, oltre alle foto e ai video che – ve lo assicuro – a fine vacanza saranno un numero enorme! Altro piccolo “tip”: viene richiesto di coprire le spalle quando si visitano luoghi di culto, basterà un coprispalle o una stola leggera da appallottolare in borsa (a Siviglia ad esempio sono fiscali su questo).

Las Setas, Siviglia

Dove dormire in Andalusia

Ecco tutti i pernottamenti del mio on the road, prenotati tramite la app di Booking.

  • 3 notti a Siviglia in un appartamento a meno di un quarto d’ora a piedi dalla cattedrale (noi alloggiavamo presso Sevilla Home in Marqués de Paradas).
  • 1 notte a Jerez de la Frontera presso l’Ibis Hotel Cadiz (più conveniente rispetto ad alloggiare a Cadice, colazione abbondante, piccola piscina perfetta se avete bambini da gratificare a fine giornata).
  • 1 notte a Ronda all’Hotel San Francisco (comodissimo per girare la città a piedi, camera molto grande, ci hanno fornito cartina e spiegazioni all’arrivo – incluso un consiglio su dove trovare un parcheggio gratuito – buona anche la colazione).
  • 1 notte ad Ardales nel residence Apartamentos Ardales (stupendo appartamento su due piani, indipendente, affacciato su un patio. Il complesso ha anche solarium con piccola piscina e la zona è strategica perché a 7 km d’auto dal Caminito del Rey).
  • 1 notte a Granada presso l’Hotel Porcel Alixares (quattro stelle a pochi passi dall’Alhambra, con piscina e grande parcheggio a pagamento nelle vicinanze, a circa € 22,00 al giorno).
  • 2 notti a Malaga in appartamento (Ollerias D&V Nice apartments, comodo per visitare la città a piedi. A dieci minuti da cattedrale e Alcazaba, mezz’ora a piedi circa dalla spiaggia della Malagueta).

Se avete più tempo, consiglio di soggiornare almeno una notte nella zona di Tarifa/Cadice per poter scoprire più spiagge e godervi i tramonti.

Il mio viaggio in Andalusia: itinerario on the road di nove giorni (con Gibilterra)

Entrerò nel dettaglio delle cose da vedere in ogni singola tappa nei prossimi articoli, ma nel frattempo vi riepilogo l’itinerario del mio viaggio in Andalusia, con tappa a Gibilterra.

Giorno 1 e 2: Siviglia

Siviglia è uno dei must di un viaggio in Andalusia e si è dimostrata all’altezza delle aspettative. Siamo arrivati all’ora di pranzo e dopo dei montadidos e delle tapa nel quartiere di Triana (in cui ci siamo ritrovati per caso), abbiamo iniziato la visita dalla celebre Plaza de España all’interno del parco di Maria Luisa (che ci ha offerto gradite zone d’ombra) e proseguito con una crociera di un’ora sul fiume Guadalquivir (se non avete tempo, potete saltarla e dedicarvi alla visita di uno dei palazzi con patio della città, alla torre dell’oro o all’Archivio delle Indie, in alternativa).

Siviglia, Plaza de Espana

La sera, spazio al gioco di luci al Las Setas, un’installazione moderna pensata come belvedere a 360° sulla città. Andateci al tramonto e d’estate attendete le 22:00 per l’inizio dello spettacolo in cui si alternano colori e musica.

Il giorno successivo spazio alla splendida Cattedrale, con salita sulla torre Giralda (ricordatevi che il biglietto consente l’accesso anche alla vicina Chiesa del Divino Salvador), e all’Alcazar, che mi ha colpita molto. Prenotate il biglietto che include anche Cuarto Real Alto, ovvero la visita del piano superiore dell’Alcazar, che include gli appartamenti reali. Non si possono fare foto, dovrete lasciare borse e zaini negli armadietti, ma quella mezz’ora di visita lascia a bocca aperta! Ci siamo poi dedicati alla visita del Barrio Santa Cruz (il bellissimo e particolare centro storico).

Giorno 3: Cordoba in giornata da Siviglia

In 40 minuti, il treno ad alta velocità collega Siviglia a Cordoba, consentendovi di visitare un’altra delle città imperdibili del vostro primo viaggio in Andalusia. Una giornata a mio avviso è sufficiente per visitare le principali attrattive, a cominciare dalla Mezquita, la cattedrale di Cordoba. La sua particolarità? Edificata su una moschea preservandone i tratti distintivi, è un luogo unico in cui si fondono gli elementi caratteristici di entrambe le architetture. Con i suoi 365 archi e le oltre 1300 colonne è un vero spettacolo.

Cordoba, Mesquita

Le vie del centro storico di Cordoba sono incantevoli, caratterizzate da vasi di fiori appesi ai muri (celebre è Calle de los flores, ma troverete viuzze incantevoli ovunque), merita la visita anche l’Alcazar de los Reyes Cristianos (l’interno era chiuso per lavori, quindi abbiamo visitato solo i giardini, che sono gratuiti) e dovete assolutamente attraversare il Ponte Romano.

Giorno 4: Palos, Cadice, Jerez de la Frontera

Palos de la Frontera non è una tappa imperdibile, ma può essere interessante soprattutto per i più piccoli: visto che da qui salpò Cristoforo Colombo, troverete un museo a cielo aperto con la ricostruzione delle tre caravelle (su cui è possibile salire) e dell’ambiente che il navigatore trovò allo sbarco. La nostra è stata una tappa rapida, ma se avete tempo potete anche visitare il vicino monastero di La Rábida.

Palos de la Frontera, Museo delle Caravelle

Abbiamo proseguito alla volta di Cadice, bella città sulla Costa de la Luz. Il centro storico raccolto è piacevole da visitare e la cattedrale, con salita al campanile (Torre Tavira), imperdibile. Non mancano spazi verdi come il Parco Genovés, spiagge e un isolotto.

Lasciata Cadice, ci siamo diretti a Jerez de la Frontera, cittadina che visitata al tramonto aveva una luce stupenda. Jerez è la città del cavallo, dello sherry e del flamenco, simboli che ritroverete durante la visita. Anche qui la cattedrale, l’alcazar, le chiese e le vie del centro storico sono piacevoli da visitare lasciandosi trasportare dall’istinto.

Jerez de la Frontera, Alcazar

Giorno 5: Playa de Bolonia, Playa Punta Paloma, Tarifa, Mirador del Estrecho, Gibilterra

Una delle giornate che più mi hanno fatto sgranare gli occhi per la meraviglia! Si parte con due spiagge stupende sulla Costa de la Luz, vicino Tarifa. La prima è Playa de Bolonia, la più celebre, lunga circa 4 km. con dune di sabbia e alle spalle rovine romane.

Playa de Bolonia (Costa de la Luz)

Ripresa la macchina, dovrete guidare solo pochi minuti per ritrovarvi in una strada letteralmente circondata da dune di sabbia spettacolari: Playa Punta Paloma è una tappa che abbiamo deciso la sera precedente, curiosando su Internet e la consiglio vivamente. Si scattano foto panoramiche bellissime anche senza scendere in spiaggia (ricordo che la zona è molto ventosa).

Le dune nei pressi di Playa de Punta Paloma

Dopodiché, tappa nell’incantevole, ventosa e imperdibile Tarifa. Qui sarete di fronte all’Africa (partono anche i traghetti per le escursioni a Tangeri, se avete tempo), vi incanterete di fronte alle evoluzioni di chi vola sul mare praticando kite surf, vedrete spiagge bianche dal mare cristallino, ma soprattutto proverete l’emozione di attraversare il ponte situato nel punto in cui Mar Mediterraneo e Oceano Atlantico si incontrano! Coprite bene viso e occhi, perché il vento vi getterà addosso sabbia a manciate (la avevo anche nelle orecchie), ma il piccolo brivido dell’attraversamento varrà assolutamente la pena!

Il mare di Tarifa

A dieci minuti d’auto da Tarifa, percorrendo la N-340, non dimenticate di fermarvi per una foto panoramica al Mirador del Estrecho: si tratta di un belvedere da cui vedrete nitida la costa dell’Africa. Il nome significa “belvedere sullo stretto” perché si tratta di un punto d’osservazione privilegiato sullo stretto di Gibilterra.

Andalusia, Mirador del Estrecho

Le tappe sono molte, ma essendo ravvicinate tutte fattibili. Per questo avevamo ancora tempo di attraversare i confini di Stato e spingerci a Gibilterra, territorio d’oltremare inglese nell’estremo sud della penisola iberica. Non andateci in auto, ma lasciatela nel paese de La Linea o, come abbiamo fatto noi, in uno dei parcheggi a pagamento poco prima dell’aeroporto di Gibilterra. Attraversate a piedi la frontiera e vi troverete in tutto e per tutto in terra anglosassone. Noi abbiamo preso la funivia e siamo stati alla rocca delle scimmie, popolata da macachi che vivono liberi tra i turisti. Non disturbatele, ma scatterete foto sensazionali!

Giorno 6: Ronda, Setenil de las Bodegas, arrivo ad Ardales

Ci spostiamo nella provincia di Malaga. Ronda lascia senza fiato: la sua posizione arroccata sulla gola di El Tajo, profonda circa 100 metri, è stupefacente. Indossate scarpe da ginnastica comode perché tra ponti, saliscendi e mirador vi saranno di grande aiuto per godervi ogni scorcio. Fotografatela da ogni belvedere possibile e non dimenticate di visitare la Casa del Rey Moro (con una discesa nella cosiddetta Mina che vi porterà fino in fondo alla gola) e i bagni arabi (Baños Arabes).

Ronda

A circa 25 minuti da Ronda, vale una breve sosta anche il paese di Setenil de las Bodegas, uno dei più caratteristici dell’Andalusia per la sua conformazione particolare: le sue case bianche sono adagiate sotto un enorme costone di roccia. Le due vie principali, dove scattare foto decisamente originali, sono Calle Cuevas del Sol e Calle Cueva de la Sombra.

Setenil de las Bodegas

Siamo infine giunti ad Ardales, piccolo borgo appartenente ai pueblos blancos (i paesini imbiancati a calce, come Setenil), dove ci riposiamo in un bellissimo appartamento-residence. Vi consiglio di soggiornare qui se il giorno dopo, come me, avete in programma il Caminito del Rey.

Ardales

Giorno 7: Caminito del Rey e Granada

Anche di questa giornata porterò nel cuore ricordi indelebili: il Caminito del Rey per chi ama le passeggiate in mezzo alla natura come me, è un’esperienza da fare nella vita! Il percorso è molto semplice, per lo più in piano, ma attraversa nella parte centrale e finale delle passerelle lungo la gola del fiume, che regalano viste mozzafiato. Ho percorso i circa 7 km in circa due ore e mezza fermandomi per scattare foto e registrare video. Fatto di buon mattino (io ho prenotato l’ingresso alle 08:50) è per buona parte in ombra e non affollato: un paradiso. I bambini al di sotto degli otto anni non sono ammessi. Il percorso non è circolare: prenotate il parcheggio nei pressi del centro visitatori, lasciate l’auto lì e arrivate a piedi all’accesso nord, da cui inizierete la visita. Una navetta vi riporterà al punto di accesso (io, che l’ho fatto in solitaria, ho avuto un servizio ancora più comodo dalla mia amica Chiara: mi ha lasciato all’accesso nord e aspettata in auto alla fine del cammino, all’accesso sud di Alora 🙂 ). Vi spiegherò meglio nel post dedicato, ma prenotate i biglietti per tempo e non perdetevelo!

In tarda mattinata ci siamo spostati verso Granada, la città che insieme a Siviglia ho amato di più. Granada è elegante, ricca di storia, una perfetta fusione tra cività araba e civiltà cristiana. Anche di Granada parleremo nel dettaglio, intanto semplifico dicendo che possiamo dividerla in aree: la Alhambra, splendida fortezza a cui dovete mettere in conto di dedicare circa 4 ore, il quartiere arabo (Albaicìn o Albayzin) e il centro storico. Ci sono poi altre zone come il quartiere gitano di Sacromonte.

Nella prima mezza giornata a disposizione consiglio di visitare la cattedrale, la cappella reale (stupefacente, peccato non possano essere scattate foto all’interno), l‘Alcaiceria (mercato/bazar suggestivo, perfetto anche per i souvenir), il dedalo di viuzze del quartiere arabo e alcuni siti che si visitano per pochi euro con biglietto combinato come il Bañuelo (bagni arabi), il Palazzo di Dar al-Horra, Corral del Carbon e la Casa Horno de Oro. Si conclude in bellezza con il punto panoramico per eccellenza sull’Alhambra: il Mirador de San Nicolas.

Granada: l’Alhambra vista dal Mirador de San Nicolas

Giorno 8: Granada, Alhambra e Malaga

Ancora a Granada questa volta per il suo clou: l’Alhambra. Fortezza immensa, che si compone di diversi palazzi e giardini che lasciano senza fiato. Cominciate la visita coi Palazzi Nasridi (l’orario indicato sul biglietto è tassativo, dopodiché potete girare liberamente per il resto dell’Alhambra quanto volete). Dopo i bellissimi Palacios Nazaires, è la volta dell’Alcazaba, del Palacio di Carlo V e del Generalife con i suoi giardini e fontane. Le ore voleranno, non solo per l’estensione, ma per la bellezza di ogni angolo di questo complesso incredibile, sul podio dei siti turistici più visitati di Spagna.

Alhambra, Granada

Lasciata l’assolata e meravigliosa Granada, siamo giunti all’ultima tappa: Malaga. Dopo esserci sistemati in appartamento, abbiamo iniziato la visita dalla cattedrale e dall’Alcazaba, non molto estesa, ma che regala belle vedute panoramiche. Consiglio il biglietto combinato col Castello di Gibralfaro, che si può visitare nelle successive 48 ore.

Malaga, il Teatro Romano e l’Alcazaba

Giorno 9: Malaga

Non essendo interessata al Museo Picasso, ho preferito visitare il Castello di Gibralfaro (andateci presto, la salita non è impegnativa, ma sotto il sole cocente credo proprio sia ben diversa la percezione) e godermi la vista dal mirador del Gibralfaro. Il castello è una fortezza, di cui si percorre il camminamento, con scorci da cartolina su Malaga (dall’alto si vedono bene il “cubo” colorato del Centre Pompidou, il porto, il faro, la Plaza de Toros, la cattedrale).

Spiaggia Malagueta, a Malaga

Sempre a piedi, abbiamo raggiunto il Muelle Uno (la zona del porto turistico), il lungomare e la spiaggia La Malagueta (vi avviso che potreste dover attendere i turisti, in genere italiani, che per scattare una foto davanti alla scritta non tengono conto di non essere gli unici in zona…). In generale, ho trovato Malaga carina, ma non particolare come le altre città andaluse, più adatta a chi cerca vita notturna (è molto frequentata dai giovani).

Cosa mangiare in Andalusia

In Spagna si mangia bene, anche se ammetto che dopo nove giorni ho iniziato a sentire la poca varietà della cucina, comunque molto gustosa, andalusa. Non possono mancare le tapas: le troverete soprattutto a base di acciughe (boquerones), salmorejo (zuppa fredda di pomodoro con pezzetti di jamon iberico), gazpacho (anch’esso è una zuppa fredda di pomodoro, ma liquida, quindi servita in un bicchiere, al contrario del salmorejo che è più denso e si mangia col cucchiaio), croquetas con vari ripieni (le mie preferite restano di spinaci), patatas bravas (patate servite con una salsina piccante), tortilla di patate, pesce fritto, tortilla de camarones (frittelle di gamberetti molto sottili).

Io non amo la carne, ma è tipico il rabo de toro (la coda di toro). Spazio anche ai montadidos (piccoli panini farciti), ai taglieri di jamon iberico (simile al nostro prosciutto crudo, tagliato a coltello), al queso (soprattutto formaggi di capra). Inoltre, anche se non è la zona di nascita della paella, l’ho trovata comunque molto buona sia a Siviglia che a Malaga, dove ho mangiato anche un’ottima tapa di polpo alla gallega (alla galiziana).

Tapas in Andalusia

Nei menu leggerete tapa e racion: le voci si riferiscono alla dimensione della portata. La tapa è uno stuzzichino, quindi una piccola porzione ideale se volete assaggiare più piattini, mentre la racion è abbondante, pensata per essere condivisa da più persone. In alcuni casi è prevista anche la mezza racion, una quantità intermedia.

In conclusione: un on the road in Andalusia offre un’alternanza di panorami che rende la guida varia e piacevole, su strade dove ad agosto non abbiamo mai trovato coda, anzi spesso eravamo l’unica macchina in circolazione. Nelle grandi città meglio muoversi a piedi (tutto si raggiunge comodamente) e avrete la possibilità di alternare arte e natura, monti, mare e città. E’ una vacanza da godere sfruttando la lunghezza delle giornate, le ore di luce, pianificando bene gli spostamenti e allo stesso tempo lasciandosi tentare da qualche variazione lungo il percorso, perché ogni località ha il suo fascino distinto. L’Andalusia è un viaggio che non si dimentica.

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