Le ragazze di Trieste

COSA VEDERE A TRIESTE: ITINERARIO DI UNO O DUE GIORNI

Da tempo desideravo visitare Trieste, non solo perché il Friuli Venezia Giulia era una delle tre regioni che non avevo ancora avuto modo di scoprire, ma anche per il fascino di una città che ho sempre immaginato elegante, intrisa di storia e contaminazioni, tanto da essere d’ispirazione per poeti e scrittori. Le mie aspettative sono state pienamente soddisfatte ma, prima di addentrarci nell’itinerario per scoprirla quando si ha a disposizione poco tempo, come nel mio caso, vorrei fare una piccola premessa personale. Questo viaggio per me è stato simbolico, per continuare una delle tradizioni che io ed Enri avevamo: festeggiare il nostro anniversario di fidanzamento scoprendo un posto nuovo. Quest’anno avremmo celebrato vent’anni insieme e Trieste era una meta che “mancava” a entrambi. Spero tanto che, attraverso i miei occhi, anche mio marito si sia goduto il viaggio. Di certo, so che gli sarebbe piaciuta tanto quanto ha colpito me.

Informazioni pratiche: dove dormire a Trieste

Trieste spiaggia
Trieste – Spiaggia poco prima del castello di Miramare

Ho alloggiato in un appartamento prenotato tramite Booking, che consiglio senza riserve: si tratta di Big Family Apartaments, in via Udine, a una decina di minuti dal Canal Grande di Trieste. Viaggiavo con due amiche e questa soluzione ci ha consentito di avere una stanza ciascuna, cucina con utensili nuovi, doppio bagno e omni-comfort. La gentilissima proprietaria, oltre ad avere arredato l’appartamento in modo confortevole e moderno, ha lasciato a disposizione la colazione (fette biscottate, marmellate e Nutelline), tisane e persino arricciacapelli, struccante, ammorbidente, ciabatte e tanti piccoli dettagli che dimostrano estrema cura nell’accoglienza. Ci è sembrato di essere a casa! Nella zona, inoltre, sono presenti parcheggi liberi, quindi abbiamo potuto lasciare l’auto a pochi minuti dall’appartamento ed esplorare il centro storico comodamente a piedi.

Cosa vedere a Trieste in uno o due giorni: l’itinerario

Trieste, giorno 1

Potendo trascorrere una sola notte a Trieste, arrivando in tarda mattinata e ripartendo nel pomeriggio del giorno successivo, ho cercato di ottimizzare l’itinerario per vedere il più possibile, ma allo stesso tempo senza correre. Due giorni pieni sarebbero stati ottimali, ma il centro storico è raccolto e la città si gira tranquillamente a piedi. Più distanti, ma raggiungibili sia con i mezzi pubblici che in pochi minuti d’auto e assolutamente da inserire nel vostro percorso perché per motivi diversi da soli valgono la visita, sono il Castello di Miramare e la Risiera di San Sabba.

Lasciati i bagagli nell’appartamento, ci siamo recati al Canal Grande, dove si trovano il Ponte Rosso e la statua di James Joyce, la prima delle tante sculture in bronzo dedicate a illustri scrittori e personaggi che potrete divertirvi a scovare durante la vostra permanenza. Sul canale si affacciano la Chiesa di Sant’Antonio Nuovo, in stile neoclassico, e la chiesa serbo-ortodossa di San Spiridione. Se avete tempo, a una decina di minuti si trova inoltre la sinagoga. Questa zona è detta anche Borgo Teresiano, in quanto il quartiere fu costruito all’epoca di Maria Teresa d’Austria, interrando le saline di allora.

Trieste, Canal Grande e Ponte Rosso

E’ giunto il momento di seguire il corso del canale fino al mare: eccoci dunque sul lungomare, dove si incontra il famosissimo Molo Audace, ventosa passerella lunga circa 250 metri. Il molo fu costruito alla metà del Settecento e prese il nome di molo San Carlo, poi ribattezzato “Audace” quando la prima nave della marina italiana, il cacciatorpediniere Audace, vi attraccò il 3 novembre 1918.

Trieste, Molo Audace

Poco distante, non dimenticate di fotografare la statua delle Ragazze di Trieste, posta sulla Scala Reale della Riva Caduti per l’Italianità, accanto al monumento dedicato ai Bersaglieri. Le statue sono dedicate alle ragazze (mule) triestine che cucirono la bandiera italiana e allo sbarco dei bersaglieri.

Trieste, la statuta delle Ragazze di Trieste

A questo punto la tappa è d’obbligo: attraversando la strada, vi troverete nel salotto di Trieste, l’elegante Piazza Unità d’Italia con i suoi edifici liberty. L’impatto, con la musica classica diffusa in sottofondo, è molto suggestivo (e la sera, illuminata, ancor più bella). Si tratta della piazza aperta sul mare più grande d’Europa e vi si affacciano il Municipio e il Palazzo del Governo, oltre allo storico Caffè degli Specchi.

Trieste, Piazza Unità d’Italia

Esplorate il centro storico passeggiando lungo le vie accanto e dietro la piazza, cominciando dall’adiacente Piazza della Borsa, più piccola ma comunque elegante e ricca di fascino con l’imponente Palazzo della Borsa e la fontana . Qui potrete proseguire la “caccia alla statua“, questa volta immortalando quella di Gabriele D’Annunzio, seduto su una panchina intento a leggere, proprio di fronte alla Borsa.

Con l’avvicinarsi dell’ora di pranzo, se volete provare qualcosa di tipico e amate salumi e carni, potete optare per il noto Buffet da Pepi, in via della Cassa di Risparmio. Farete un po’ di coda, essendo un piccolo locale, ma visto che basta lasciare il proprio nome e poi si viene richiamati, potete ingannare l’attesa raggiungendo la statua di Umberto Saba, che dista solo 300 metri. Tornando indietro riattraversando Piazza Unità d’Italia, invece, troverete la statua di Italo Svevo (in piazza Attilio Hortis, a circa 500 metri da Piazza Unità).

Tornando al pranzo: tra i piatti più noti di Pepi ci sono il bollito misto alla triestina (a base di carne di maiale, con salsicce), panini con vari tipi di salumi e carne. Io ho optato per la salsiccia con patate in tecia, molto appetitosa, mentre una delle mie amiche ha apprezzato particolarmente il panino con salsa al cren.

Un piatto del Buffet da Pepi

Dopo aver riempito la pancia ed esservi scaldati (nonostante il clima soleggiato, il vento invernale si fa sentire), è il momento di scoprire i resti del Teatro Romano, fotografabili dall’esterno.

Trieste, il Teatro Romano

Il tratto più lungo da percorrere (parliamo di non più di 15-20 minuti a piedi, comunque) è quello che conduce al Castello di San Giusto e alla Cattedrale di San Giusto, posti su una collina, in posizione panoramica, insieme alle rovine dell’antica città romana (propileo di un tempio). Dalla fortezza si ha la possibilità di godersi un bellissimo panorama su Trieste, mentre la cattedrale è il duomo di Trieste, sorta nel 1300 inglobando i resti di due precedenti edifici religiosi. Il duomo presenta un imponente campanile e un rosone sulla semplice facciata, mentre all’interno si trovano dei bellissimi mosaici e un organo restaurato.

La Cattedrale di San Giusto a Trieste
Trieste, Castello di San Giusto e le rovine romane

Trieste, giorno 2

Abbiamo deciso di dedicare la mezza giornata che avevamo ancora a disposizione a due punti di interesse che non possono mancare se vi trovate a Trieste. Diversissimi, dal punto di vista storico e dell’impatto emotivo, eppure ugualmente imperdibili: il Castello di Miramare e la Risiera di San Sabba.

Al Castello di Miramare dedicherò un apposito articolo con tutti i dettagli e un’ampia photogallery, ma qui vi sintetizzo alcune informazioni utili: per raggiungerlo abbiamo optato per l’auto (circa 20 min di guida da Piazza Unità d’Italia). Prenotate i biglietti online e, se potete, acquistate una delle primissime fasce mattutine: vi consentirà di visitare le sale in tranquillità, prima dell’arrivo della maggior parte dei turisti, e di parcheggiare gratuitamente, poco prima del posteggio a pagamento in prossimità del castello. Se avete tempo e voglia di godervi una bella passeggiata, potete anche parcheggiare più distante e raggiungere il castello passeggiando sul lungomare di Barcola.

Trieste, Castello di Miramare
Scorcio dei giardini del castello di Miramare

Il Castello di Miramare sorge in una posizione unica: affacciato sul Golfo di Trieste. Il blu del mare, in contrasto con la bianca architettura esterna in pietra d’Istria del castello, crea un impatto scenografico che mi ha riempito gli occhi di bellezza. Un incanto che colpì anche l’imperatrice Sissi. Il castello, infatti, fu costruito dall’arciduca Massimiliano d’Asburgo nel 1856 per sé e la principessa Carlotta del Belgio. Dopo la morte del marito e la partenza di Carlotta per il Belgio, il castello divenne meta di brevi visite da parte della famiglia Asburgo e la storia documenta almeno 14 soggiorni dell’Imperatrice Elisabetta d’Austria, ovvero Sissi.

Si visitano il piano terra e il primo piano, passando di stanza in stanza, di meraviglia in meraviglia. Dipinti, arredi, sculture, mobili… Lo sguardo abbraccerà pura bellezza, vagando di tanto in tanto oltre le finestre, immaginando i reali intenti a incantarsi per quello stesso panorama a picco sul mare. Gli appartamenti di Massimiliano, con la stanza da letto e la sala del trono, sono particolarmente sontuosi e d’impatto.

Gli interni del Castello di Miramare
Trieste, gli appartamenti di Massimiliano, nel Castello di Miramare

All’esterno del castello, potete visitare i giardini, il parco e spingervi fino al castelletto, dove Carlotta visse nella disperazione per qualche anno, dopo la morte del marito, fucilato in Messico.

Ripresa l’auto, se siete a Trieste nella stagione giusta, non dimenticate, inoltre, di recarvi al vicino Faro della Vittoria, da cui si può beneficiare della vista più bella sulla città (quella che si scorge appena si esce dall’autostrada e si “scende” verso il mare). A inizio gennaio, il periodo della mia visita, non era visitabile, ma annotatelo per la primavera-estate. Inoltre, se avete ancora tempo, aggiungete all’itinerario la visita alla Grotta Gigante, che va prenotata in anticipo ed è raggiungibile anche con l’autobus numero 42 (35 minuti).

La meta che abbiamo scelto di includere nell’itinerario è un luogo tanto doloroso, quanto istruttivo da visitare: la Risiera di San Sabba, unica testimonianza di campo di concentramento nazista con forno crematorio in Italia. L’ingresso è gratuito, ma prendete l’audioguida a 3,50 € per capire bene cosa state osservando e quanta sofferenza sia intrisa tra le sue pareti e in quel piazzale, dove un tempo sorgevano il forno crematorio e il camino (su quei resti, oggi trovate dei monumenti simbolici). Qui persero la vita tra le 2000 e le 5000 persone e si stringe il cuore nel vedere le celle anguste e le testimonianze, dai reperti ai video e foto, nel piccolo museo, ma carico di emozione, che si visita alla fine del percorso.

Risiera San Sabba
Trieste, la Risiera San Sabba

Anni fa, a Monaco, non avevo avuto il coraggio di visitare il campo di concentramento di Dachau, ma oggi ho voluto farlo perché credo lo dobbiamo a tutti coloro che hanno perso ingiustamente la vita in questi luoghi talmente crudeli da sembrare irreali. In quel silenzio, mentre l’audioguida vi spiegherà cosa state osservando o mentre leggerete le parole sui diari conservati nel museo o vedrete scorrere i volti dei prigionieri su un monitor, chiunque abbia un cuore non potrà che sentire affiorare la commozione. A fine visita, è possibile lasciare un’offerta libera in una cassettina all’uscita del museo. L’ho fatto, pensando anche ai miei nonni, l’uno partigiano e l’altro fuggito da un campo di concentramento in Jugoslavia, e a chi come loro ha lottato per la libertà che abbiamo la fortuna di vivere ora. Mi raccomando, fatelo anche voi, è importante che questi luoghi della memoria vengano tramandati, affinché la storia non si ripeta.

Si è chiusa così la mia visita a Trieste, dovendo proseguire verso altre tappe, questa volta in Veneto (Soave) e Lombardia (Sirmione). Il capoluogo del Friuli mi ha affascinata e sorpresa, è una città dai mille volti, di storia e arte, cultura e salsedine, vento tra i capelli e occhi che si riempiono di bellezza. Sono felice di avere avuto la possibilità di mostrarla a Enri attraverso il mio sguardo: sono certa che l’avrebbe adorata.

Cosa fare se avete a disposizione ancora un po’ di tempo

Oltre ai già citati Faro della Vittoria e Grotta Gigante, vi indico in questo piccolo paragrafo altri luoghi che potete visitare sostando almeno tre giorni a Trieste: Opicina (per salire sul tram storico), Muggia (un piccolo borgo che costituisce l’ultimo tratto italiano prima di entrare in territorio sloveno), oppure potete approfittarne per sconfinare nella splendida Slovenia, alla quale ho dedicato molti articoli (vi lascio il link di quello con l’itinerario sintetico, gli altri li trovate nel menu del sito).

Cosa mangiare a Trieste: piatti tipici, ristoranti e pasticcerie care a Sissi

Infine, qualche consiglio gastronomico: oltre al Buffet da Pepi con il suo bollito misto, i salumi e le salsicce o alla granseola (granchio) del ristorante Menarosti, non dimenticate il capitolo dolci, perché Trieste è una vera tentazione per i palati più golosi! Io vi consiglio la pasticceria storica La Bomboniera, risalente al 1836 e situata nel Borgo Teresiano, nei pressi della chiesa di Sant’Antonio nuovo. Il minuscolo interno, che presenta un bancone d’epoca in legno, vi accoglierà con un susseguirsi di dolci squisiti e un tributo a Sissi, il cui nome è legato al Presnitz. La leggenda narra infatti che questo dolce fu creato appositamente per la prima visita di Sissi e Francesco Giuseppe a Trieste. A base di frutta secca e cioccolato fondente, ricorda nell’aspetto lo strudel (ed è molto buono!).

Oltre al presnitz, solo qui troverete la Lettera d’amore, una sfoglia leggera passata nello zucchero, cotta nel forno a legna e ripiena di crema Dobos al rhum. Purtroppo era esaurita il giorno in cui siamo state in pasticceria, però abbiamo ripiegato su altre golosità come la torta Rigojanci (fatta ideare a un pasticciere come dedica all’amata da un violinista ungherese di nome Janci Rigò, fuggito con Clara Ward, moglie del principe Velken). Si tratta di sette strati di biscuit, alternati da cioccolata ed è davvero squisita! Non dimenticate la torta Dobos, strati di biscuit e crema Dobos, con in superficie uno strato di caramello: si narra che questa fosse la vera debolezza di Sissi (e un po’ anche la mia, in effetti)! Nella foto sopra, un assaggio “visivo” di tutte e tre le squisite specialità, assolutamente da provare!

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