sainte anne seychelles

7 FALSI MITI SUI VIAGGI DA SFATARE

Vi è mai capitato di parlare con un conoscente che, all’improvviso, inizia a declinare concetti con i quali non siete assolutamente d’accordo, ma che al contrario ritenete dei veri e propri stereotipi? Per educazione, spesso si sceglie di lasciare correre o di liquidare il discorso con un semplice “abbiamo punti di vista diversi”, soprattutto quando polemizzare non rientra nella propria natura, ma se per una volta ci si potesse lasciare andare dicendo proprio tutto quello che si pensa? Proverò a sfatare 7 falsi miti sui viaggi, frasi che vi sarà capitato di leggere o udire, ma che a mio parere non sono del tutto condivisibili. Sarò in quella fase della “maturità” in cui si tende a diventare brontoloni? 😉

sainte anne seychelles

1) I last minute sono convenienti

Se, fino a qualche decennio fa, i last minute rappresentavano spesso dei veri e propri affari, oggi generalmente vale la regola “prima prenoti, più risparmi”. Salvo casi eccezionali, infatti, prenotare con largo anticipo di solito consente di spuntare tariffe aeree e alberghiere migliori. Certamente non sempre si ha la possibilità di pianificare un viaggio svariati mesi prima della partenza, ma l’epoca del “vado in aeroporto e salgo sul primo volo last minute” sembra essere definitivamente tramontata!

Gold Souk

2) Per viaggiare ci vogliono molti soldi

La maggior parte delle persone che amano viaggiare non dispone certo di patrimoni degni della classifica stilata da Forbes, ma per assecondare il proprio desiderio di visitare nuovi luoghi adotta alcuni accorgimenti utili: dedicare molto tempo all’organizzazione del viaggio, documentandosi il più possibile per rientrare nel budget prefissato, confrontare preventivi e offerte scandagliando il web (o le agenzie, se non si opta per il fai da te), rinunciare a qualche comfort non necessario durante la vacanza o, semplicemente, imparare a gestire al meglio il denaro a disposizione, destinandolo ad un biglietto aereo anziché ad una cena stellata o ad una borsa firmata.

Inoltre, molte persone dicono di non viaggiare perché non ne hanno la possibilità, ma poi non esplorano nemmeno i borghi vicino casa o i musei della propria città, preferendo chiudersi in un centro commerciale ogni domenica. In questo caso, probabilmente il problema non è di natura economica, ma di priorità. Non tutti capiscono che se ami viaggiare, accontentarsi di tappe vicine spesso è la miglior medicina in attesa di tempi migliori, che consentano di esaudire sogni più grandi. Mai fare i conti in tasca agli altri, forse hanno una disponibilità maggiore della nostra o forse, probabilmente, hanno compiuto scelte differenti nella loro quotidianità. L’importane è esserne felici e consapevoli!

camping monaco

3) Per viaggiare non servono soldi

Ormai siamo bombardati dalla corrente opposta al punto 2, ossia coloro che ci vogliono convincere a tutti i costi che per viaggiare non servono soldi. Quante volte ci siamo imbattuti in aspiranti influencer che dichiarano di vivere viaggiando, senza lavorare né rinunciare a nulla? Anche in questo caso non bisogna credere a tutto quello che leggiamo, perché le persone che hanno scelto di abbandonare un posto di lavoro stabile in alcuni casi lo hanno fatto sapendo di avere alle spalle un piccolo “paracadute” oppure, nella maggior parte, hanno un forte spirito di adattamento. Non servono troppi soldi se siete spiriti liberi, avventurosi, che amano mettersi in gioco cercando lavori temporanei trovati sul posto, che aiutano il prossimo aderendo a programmi di volontariato internazionale o se avete una professionalità che vi consente di lavorare online (traduttori, grafici, webmaster ecc). Ben venga inseguire i propri sogni se la propria vita non soddisfa, ma attenzione a non cadere nella trappola che identifica la normalità come qualcosa di sbagliato. Si può essere felici anche con un lavoro ordinario, la propria casetta sudata e una famiglia oltre la soglia, limitando il numero dei viaggi ai periodi di ferie maturati. Impariamo a non giudicare le scelte degli altri perché sia chi ha deciso di “mollare tutto” sia chi ha optato per una vita con più stabilità ha compiuto una scelta coraggiosa e che va rispettata!

Berna, il Parco degli Orsi

4) Il viaggio è il miglior regalo che tu possa fare a tuo figlio

L’affermazione è molto dolce e per certi aspetti assolutamente vera: anche io penso che abituare i propri bimbi a guardare il mondo con gli occhi di un viaggiatore sia un meraviglioso insegnamento. Viaggiando i più piccoli imparano a conoscere altre culture, a non temere tutto ciò che è diverso da noi. Stimolare la loro naturale curiosità viaggiando è giusto e lodevole. Ma diciamo la verità, con la scusa di fare un regalo a nostro figlio, non stiamo facendo innanzitutto un regalo a noi stessi? Anche perché con ogni probabilità a sei mesi non ricorderà di avere visto il Grand Canyon o le Maldive, ma noi sì 😉 Sono ironica, vi prego di non linciarmi su questo punto, ma preferirei l’onestà: “Adoravo viaggiare prima dei figli e non vedo perché privarmene ora” è molto più apprezzabile del: “Mio figlio ha già visto 18 Paesi e ha solo tre anni“. Alla fine, il miglior regalo che si possa fare ai figli è il proprio tempo, non importa dove.

sainte anne seychelles

Relax sull’isola di Sainte Anne

5) In vacanza ci si riposa

Non necessariamente vacanza è sinonimo di sollazzarsi per una settimana con un mojito in una mano e la crema solare nell’altra. Il mio modo di intendere il viaggio ad esempio è una sorta di moto perpetuo che, presa dall’entusiasmo, mi fa camminare molto di più rispetto alla routine. Esiste anche una stanchezza positiva, quella che ti fa coricare la sera sfinita, ma felicissima di avere visto cose nuove, scattato fotografie che non vedi l’ora di riguardare e fatto molte più esperienze ed “esercizio fisico” del solito. A seconda delle proprie esigenze, si possono alternare vacanze attive a vacanze di assoluto riposo, oppure combinare relax ed escursioni o visite in uno stesso viaggio. Non mi stancherò mai di dirlo, ognuno di noi ha i propri ritmi, il mondo sarebbe un posto noioso se fossimo tutti uguali! 🙂

6) All’estero si mangia male

Lo stereotipo numero uno, che nasce dalla convinzione che all’estero si debba per forza mangiare come a casa propria. Pur adorando la cucina italiana in tutte le sue sfumature e reputandola tra le più varie e complete al mondo, credo che l’affermazione “all’estero si mangia male” spesso sia esternata senza nemmeno avere provato ad assaggiare i piatti locali, condizionati dai preconcetti. Sperimentare sapori diversi è un “viaggio nel viaggio”, rende l’esperienza più completa. Ciò implica che io abbia assaggiato disgustosi dolcetti malesi ripieni di cipolla (me li hanno regalati pensando contenessero cioccolato e ad oggi sono la cosa più agghiacciante che abbia mai mangiato), ma anche che abbia scoperto piatti nuovi che non erano affatto male. Durante una lunga permanenza all’estero è normale provare nostalgia per la cucina italiana (in fondo chi può battere le ricette della mamma?), però nel corso di un breve viaggio sarebbe un peccato non scoprire le abitudini gastronomiche locali!

Hamburger Venta El Buscon

Hamburger della Venta El Buscon

7) Viaggiare apre la mente

Viaggiare apre la mente…solo se la persona che viaggia è dotata di sensibilità e intelligenza. Chi viaggia normalmente non ha ostracismo verso gli altri perché appartengono a etnie o culti diversi dal proprio, eppure ho riscontrato (attraverso i social) una certa chiusura mentale su altri aspetti. Un esempio? La contrapposizione forzata tra Italia e mete esotiche. Credo che qualsiasi appassionato di viaggi che si rispetti tenda ad evitare di paragonare mete con caratteristiche diverse, eppure sotto una foto delle Maldive capita di leggere commenti come: “Ma perché andate all’estero con il bel mare che abbiamo in Italia?” o sotto una foto del Salento: “Caraibi? No, Puglia!“. L’esterofilia a tutti i costi non fa parte di me, ma nemmeno gli eccessi di patriottismo fanno bene. Si può desiderare di visitare sia la Calabria che le Bahamas, proprio in virtù della sana curiosità del viaggiatore che sa apprezzare bellezze differenti. Le barriere più difficili da abbattere, in fondo, sono sempre quelle mentali.

Dopo questa carrellata di stereotipi, mi rivolgo a voi: siete d’accordo con le mie considerazioni? Vi sono venuti in mente altri falsi miti sui viaggi da sfatare? Fatemelo sapere nei commenti…e ditemelo se col passare degli anni sono diventata troppo intollerante! 🙂

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35 pensieri su “7 FALSI MITI SUI VIAGGI DA SFATARE

  1. Aussie Mazz ha detto:

    Molto interessante e vero.
    Mi inserisco però parzialmente tra quelli dell’ultimo punto. Faccio molta fatica a capire il senso di andare in un altro continente solo per stare in un villaggio turistico al mare (tranne se, per esempio, si ama lo snorkeling e ci sono barriere coralline). Diciamo che non farei mai tanti km solo per una bella spiaggia.

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  2. Silvia Terracciano ha detto:

    su alcuni punti sono d’accordo ma ad esempio su quello che non servono soldi non sono d’accordo quando hai figli servono per mille esigenze non è come quando si è single o in coppia che ci si adatta anche con molto poco

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    • Sognando Viaggi ha detto:

      Ciao Silvia, forse non mi sono spiegata bene: secondo me è sbagliato sia dire che non servono soldi sia che ne servono troppi. La verità sta nel mezzo: molto dipende dalle proprie esigenze e da dove si voglia andare in quel momento, diciamo che qualche soldino serve sicuramente, ma magari ci si può accontentare di mete meno costose e più vicine per riuscire a viaggiare comunque, in attesa di tempi migliori 😊 Grazie per il commento!

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  3. Simone ha detto:

    Viaggiare con i bambini piccoli è qualcosa che considero contro natura. Vedere in aeroporto genitori con bambini, passeggini e pannolini diretti alle Maldive mi mette anche un po’ di tristezza. Mi sembra una forzatura, proprio per i motivi che hai detto tu. I bambini non ricorderanno nulla. Io però parlo per invidia. Quando mia figlia aveva pochi mesi non riuscivo neppure ad andare al supermercato senza che lei terrorizzasse l’intero supermercato con urla e pianti, con la gente che ci guardava male come se la stessimo picchiando e costringendoci a scappare come dei ladri. Però capisco chi fa queste esperienze. E’ il bello di essere diversi.

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    • Sognando Viaggi ha detto:

      Vedo molti viaggiatori bravissimi a destreggiarsi con passeggini e mille attrezzature al seguito, ma non so se sarei in grado 😂 Apprezzo chi è sincero come te e, insieme alle cose positive, ricorda anche le normali difficoltà della vita fa genitore…Ormai c’è la tendenza a mostrare solo una patina di perfezione irreale che non apprezzo molto.

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  4. Silvia - The Food Traveler ha detto:

    Sono d’accordo con te su tutti i punti, dal primo all’ultimo – e in particolare quello del cibo! Purtroppo però ci sono tantissime persone convinte di uno solo o anche di tutti questi punti, e anche io come te mi limito ad annuire commentando che abbiamo opinioni diverse 😉
    Un altro falso mito (o comunque una considerazione che mi è stata rivolta spesso) è quello del “ah, voi potete viaggiare perché non avete figli, beati voi” oppure “Voi due in coppia siete liberi di partire quando volete tanto vi adattate e non avete esigenze particolari” e chi più ne ha più ne metta. A parte il fatto che trovo sia sempre un commento indelicato, ma in linea di massima credo che a volte chi non se la sente di partire si nasconda dietro a tante scuse.
    Scusa il lenzuolone 😉

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  5. Elena ha detto:

    All’estero si mangia maleeeee?! Oh my God! Eresia! 🙂
    Dolcetti pieni di cipolla, eh? Questa volta, Serena, ti batto: quando ero a Capo Verde, la mattina di Capodanno ci portano questi dolcetti quadrati simili a delle frittelle… Ecco, bene. “Questi dolcetti sono fatti con minuscoli pezzettini di… pesce” -.-

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  6. raffigarofalo ha detto:

    COndivido tutto, ma tutto tutto tutto. Quelli che mi fanno alzare gli occhi al cielo sono quelli che decidono di fare i giramondo con i figli. Va bene fino ad una certa età, ma poi i bambini hanno bisogno di socializzare e di aver relazioni “stabili” con i bambini della loro età. Ma questo è un altro discorso….

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  7. L'OrsaNelCarro Travel Blog ha detto:

    Fantastico li hai demoliti uno per uno Serena! Verissimo il punto sui bambini, quanti di quei pargoli in fasce si ricorderanno di aver visto 18 paesi già a tre anni?
    E vogliamo parlare di quelli che pontificano sul “viaggiare senza soldi si può”? Io ormai quei post non li apro neanche più, puzzano di acchiappalettori da lontano… 😦
    Sul cibo ti dico solo che la migliore pizza l’ho mangiata proprio fuori dal territorio italiano, hai notato che le pizze qui cominciano a farle crude, sottilissime e con il cornicione alto come una brioche? Naaaa!
    Bellissimo post Serena, ottimi spunti di discussione! 😉

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  8. Pinne in viaggio ha detto:

    Bell articolo, Hai proprio ragione.
    7 falsi miti sfatati, non consideriamo l’ottavo, mollotutto e vivo viaggiando😂😂😂.
    A volte pur di raggiungere qualche clik in più si scrivo castronerie assurde campate per aria.
    Complimenti ancora ben fatto 👍

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  9. Julia ha detto:

    Devo ammettere che ho sghignazzato un bel po’! Il punto quattro quello dei figli è vero in parte perché spesso il tempo per stare insieme non si trova proprio durante il viaggio a casa tra i 1000 impegni di tutti è sempre un po’ difficile, È il miglior regalo se vai dove vuole lui! 😂😂 Sono certa nel mio caso parlando di Disneyland sicuramente è stato così per loro ma in altri viaggi non so.. Mi viene in mente la visita del parlamento 😂😂

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  10. Lucia ha detto:

    Io condivido assolutamente tutti i punti! Specialmente il fatto che non per forza si mangia male nel “mondo”, bisogna provare il cibo di qualsiasi posto. Non sono d’accordo con chi va, ad esempio, negli USA e mangia la pasta!!!
    Devo ammettere che sono un po’ di parte su questo, perché nel mio blog ho proprio la sezione sui Sapori dal mondo… quindi li apprezzo, eccome😉

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  11. Dani ha detto:

    Condivido i punti di questo post! All’estero ho mangiato benissimo, assaggiando alcuni piatti che ancora ricordo con estremo piacere. Viaggio con mio figlio praticamente da quando è nato, perché viaggiare era la mia passione ed è continuata ad esserlo anche con lui. Non viaggio PER lui, ma viaggio CON lui… genitori felici fanno bimbi felici, la cosa importante per loro non è la meta, ma passare del tempo di qualità insieme, quindi ben venga farlo in un posto che piace a mamma e papà 🙂

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  12. monicabruni ha detto:

    Sono consulente di viaggio e mi capita spesso di rendermi conto di quanti falsi preconcetti ci sono sui viaggi. Purtroppo i social molto spesso alimentano un’idea poco realistica del viaggio.Sono d’accordo su tutti questi punti.

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  13. vickyflowers81 ha detto:

    Quanto mi è piaciuto l’elenco degli stereotipi! A questi aggiungerei quello che mi perdeguita: sono appassionata di trekking e canyoning. Ho visto luoghi remoti e bellissimi, tornando a casa con un tesoro di ricordo negli occhi indescrivibile. Quando racconto con gli occhi che brillano tutto questo il
    Commento standard sai quale è? Ah ma ti sei matta. È una cosa che mi fa impazzire

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  14. NoFoundation.Please ha detto:

    In vacanza ci si riposta. ahahahah
    Non so chi lo dica, probabilmente chi va nei villaggi turistici. (Senza nulla togliere).
    Io ho sempre avuto la sensazione di aver bisogno di avere una vacanza post vacanza.
    Concordo anche sul punto in cui ribadisci che i viaggi low cost, non sono più low come un tempo. Sono diventati più rari.

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  15. Roberta ha detto:

    Sono d’accordo punto per punto. Ma parliamo del settimo: non è vero che viaggiare apre la mente. Come dici tu, succede se sei già dotato di sensibilità e intelligenza, altrimenti ciccia. Soprattutto in un periodo come questo, in cui i viaggi sono praticamente alla portata di tutti… Brava davvero e non all’esterofilia e agli eccessi di patriottismo (come se un viaggio escludesse l’altro).

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